Fonsi Nieto analizza la situazione tra Maverick Vinales e Yamaha dopo l’annuncio ufficiale del divorzio a fine stagione.
Fonsi Nieto, Riders’ Coach del team Pramac Racing, analizza ogni week-end di gara MotoGP sulle colonne di ‘Diario AS’. Tanti gli argomenti all’odine del giorno dopo il Gran Premio di Assen: la vittoria e il dominio in classifica, l’annuncio ufficiale del divorzio tra Maverick Vinales e Yamaha, la prestazione di Marc Marquez.
Il caso Vinales
In Olanda le Yamaha factory hanno dominato con Quartararo e Vinales, ma non è bastato a riportare il buon umore nel box del pilota di Roses. Segno che i malumori avevano radici lontane. “Quello di cui tutti hanno parlato questo fine settimana è Maverick e il suo passaggio in Aprilia. La verità è che ho visto una relazione interrotta molto tempo fa, non nasce adesso – ha osservato Fonsi Nieto -. Quando sei in una squadra in cui non sei felice e stai soffrendo, molte persone potrebbero pensare a come cambiare una Yamaha per una moto peggiore. Da ex pilota, stare in un box, su una moto, in cui non ti diverti e vai a 360 km/h è molto, molto difficile”.
Nonostante le difficoltà interne tra pilota e vertici Yamaha, ha piazzato il miglior crono in quasi tutte le sessioni di prove. Una prestazione rabbiosa quando le decisioni erano state già prese. “È raro che questo fine settimana sia stato il primo in tutte le sessioni di allenamento dopo le sue lamentele. Ma ehi, le corse sono così. L’ha fatto anche un po’ per rabbia, credo. È in moto da venerdì arrabbiato e questo ti fa uscire un po’ di più”.
Il coraggio del fuoriclasse
Capitolo Marc Marquez. Il fenomeno di Cervera, reduce dalla vittoria al Sachsenring, ha riscontrato nuovamente grandi difficoltà in sella alla sua Honda RC213V, complice anche una caduta che gli ha fatto perdere fiducia per tutto il week-end, complicando irreversibilmente le qualifiche. “Ha un coraggio che non ho visto in nessun altro pilota. Per fare quello che fa, dopo le cadute che ha avuto questo fine settimana… Vederlo in gara, come è partito, uscire in fondo alla griglia… non posso che togliermi il cappello – ha concluso Fonsi Nieto -. Da appassionato lo ringrazio anche per quello che fa. Dopo la Germania si sapeva che avrebbe sofferto qui. Forse non tanto, ma il coraggio e la voglia non mancano”.
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