A Fernando Alonso non basta la penalizzazione che i commissari del Gran Premio d’Austria hanno comminato a Sebastian Vettel
Un inedito episodio tra ex ferraristi ha visto coinvolti Sebastian Vettel e Fernando Alonso nel corso delle qualifiche del Gran Premio d’Austria.
È accaduto nei minuti finali della fase centrale, quando l’asturiano della Alpine stava cercando di entrare nei primi dieci per passare il turno. Proprio all’ultima curva del suo giro veloce, ha incontrato però la Aston Martin del tedesco, che procedeva lentamente, e gli ha impedito di migliorare il suo tempo. Nando sì è dunque dovuto accontentare del quattordicesimo posto sullo schieramento.
La rabbia di Alonso verso Vettel
Lo spagnolo è immediatamente andato su tutte le furie, protestando con forza via radio: “Ma che c***o, non ci posso credere”, ha urlato all’indirizzo del suo muretto dei box. “Oggi eravamo da primi tre o quattro posti. C***o”. Per questo ostruzionismo, seppur involontario, il quattro volte campione del mondo è stato penalizzato di tre posizioni sulla griglia di partenza della gara di oggi. Dunque non si schiererà ottavo, bensì undicesimo al via.
“Mentre Alonso affrontava le ultime due curve”, si legge nella nota ufficiale che esprime la motivazione dei commissari, “c’era ancora una coda di tre macchine che si stavano preparando per il loro ultimo giro di qualifica. Quella di Vettel era l’ultima vettura di questa coda e ha bloccato Alonso, che di conseguenza ha dovuto abortire la sua tornata”.
Ma la sanzione comminata non placa ugualmente la rabbia di Fernando, che la ritiene troppo leggera per aver rovinato il suo weekend. “Qualunque penalità gli avessero potuto dare, non sarebbe comunque bastata”, si è lamentato ai microfoni di Sky Sport Inghilterra. “È così. Penso che i piloti davanti a me l’abbiano gestita molto male. Sono deluso perché penso che oggi avessimo il potenziale per essere quinti o sesti e di fare una gara diversa. Invece così non faremo punti. Quella di oggi era la nostra migliore macchina dell’anno in qualifica e non abbiamo potuto sfruttarla”.
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