I due piloti della Ferrari, Carlos Sainz e Charles Leclerc, sono finiti entrambi sotto investigazione: ecco cosa ha deciso la direzione gara
Ben otto piloti sono finiti sotto investigazione da parte dei commissari del Gran Premio d’Austria subito dopo la conclusione della gara. Tra questi figurano anche entrambi i portacolori della Ferrari, Carlos Sainz e Charles Leclerc.
Ma con loro pure Sergio Perez, Daniel Ricciardo, Pierre Gasly, Nicholas Latifi, Nikita Mazepin e il nostro Antonio Giovinazzi. L’accusa mossa nei confronti di tutti era la stessa: non aver rispettato le bandiere gialle sventolate all’ultimo giro per l’incidente tra Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel.
La direzione gara ha indagato il comportamento dei piloti per diverse ore, fino ad emettere il suo verdetto ufficiale. Gli unici sanzionati sono stati Latifi e Mazepin, colpiti con ben trenta secondi di penalità ciascuno.
Nessuna penalità per Sainz e Leclerc
L’hanno scampata bella, dunque, tutti gli altri, compresi i due ferraristi. “I commissari hanno riconosciuto che il pilota ha agito in modo appropriato nei settori in cui era sventolata doppia bandiera gialla”, è stata la motivazione scritta nei comunicati stampa ufficiali per spiegare le assoluzioni di Sainz, Leclerc, Perez, Ricciardo, Gasly e Giovinazzi.
Questa sentenza di fatto non modifica dunque gli arrivi a punti della gara. L’unica altra penalizzazione imposta al Red Bull Ring dopo la corsa sono stati i venti secondi per Kimi Raikkonen, proprio a causa dell’incidente con Vettel. Convocato dai commissari, ma assolto anche lui, è stato pure George Russell, con l’accusa di essersi mosso in frenata mentre si difendeva dallo stesso Raikkonen. Ma contro di lui si è ritenuto di non procedere con nessuna sanzione.
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