Su una testata specializzata è apparso un articolo durissimo contro Valentino Rossi, che invoca esplicitamente il suo ritiro
Arriva dalla Svizzera l’attacco indiscutibilmente più duro apparso sulla stampa contro Valentino Rossi. A firmarlo è Guenther Wiesinger, cronista della testata specializzata Speedweek, ritenuta dalla maggior parte degli osservatori molto autorevole.
Sebbene, in un certo senso sia in conflitto d’interessi, poiché finanziata dal gruppo Red Bull, che è diretto concorrente di uno dei principali sponsor del Dottore, l’azienda di bibite energetiche Monster. L’articolo comparso sul sito della rivista elvetica punta il dito in maniera decisa contro il fenomeno di Tavullia, sostenendo che sia giunto per lui il momento di appendere il casco al chiodo.
Il duro affondo su Valentino Rossi
“La si può mettere come si vuole”, si legge. “Il motociclista più popolare ha chiaramente mancato il momento giusto per ritirarsi, e non di qualche settimana o mese. I fatti sono noti. La sua ultima vittoria risale a quattro anni fa (Assen 2017), l’ultimo podio lo ottenne nel luglio 2020 a Jerez, l’ultimo ingresso nei primi dieci a settembre 2020 a Misano. Anche molte altre superstar del motociclismo non si sono ritirate al picco delle loro carriere. Ma nessun eccezionale talento era ancora in pista dodici anni dopo aver vinto l’ultimo titolo”.
Wiesinger elenca in maniera brutale i risultati deludenti ottenuti dal numero 46 nella stagione in corso: “Negli ultimi dodici mesi, Valentino Rossi non ha mostrato praticamente nessuna capacità. Nel 2020 è arrivato quindicesimo nel Mondiale, ora è diciannovesimo. Quest’anno ha ottenuto la peggior posizione di partenza e il peggior risultato in gara della sua carriera. Non è più insolito per lui arrivare fuori dalla zona punti o cadere”.
Il giornalista non vuole più il Dottore in MotoGP
Secondo il giornalista, anche il diretto interessato se ne sarebbe reso conto: “Nelle ultime settimane e mesi ha evitato anche i suoi colleghi piloti. Al venerdì non si presenta quasi mai agli incontri della commissione sicurezza. Vuole evitare domande fastidiose, come quelle degli ex campioni Franco Uncini e Loris Capirossi, che ricoprono dei ruoli in quella sede. L’organizzazione del Motomondiale, la Dorna, ad aprile sospettava addirittura che Rossi avrebbe gettato la spugna durante la stagione se le prestazioni o i risultati con la Petronas non fossero migliorati. Ma l’italiano non vuole essere visto come un uomo che non rispetta i contratti ed ora, dopo il ritorno degli spettatori, vuole dire addio ai suoi fedeli tifosi nel maggior numero di piste possibili. Ovviamente si aspettava circostanze diverse”.
La conclusione di Wiesinger, seppur rispettosa, è inequivocabile: Vale si deve ritirare. “Non ho mai nascosto la mia ammirazione per Valentino Rossi“, scrive. “Il carismatico nove volte campione del mondo è stato ed è un regalo per qualunque giornalista. I tifosi di tutto il mondo lo adoravano e lo adorano ancora. Per anni speravo che Rossi rimanesse in MotoGP come pilota, perché si è rialzato ed è tornato al vertice in più occasioni dopo le sconfitte, perfino dopo i due anni in Ducati. Ora non ci credo più. E non può più battere il record di 122 vittorie di Agostini. Valentino ha vissuto in sella tutta la sua vita. Siamo felici di perdonarlo per gli ultimi due anni. Ma questo bravo ragazzo non dovrebbe andare avanti per un terzo anno con questi risultati”.
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