L’ex telecronista del Motomondiale per Sky Sport, Zoran Filicic, dice la sua sul presente e sul futuro di Valentino Rossi
La crisi di risultati in cui è precipitato nel corso di questo 2021 non intacca comunque la dimensione gigantesca della figura di Valentino Rossi, dentro e fuori dalla pista.
Ne è convinto Zoran Filicic, a lungo telecronista di Sky Sport per il Motomondiale, oggi conduttore del MotoG-Podcast per la Gazzetta dello Sport. Il giornalista tratteggia con queste parole la figura del Dottore.
“Quando l’ho conosciuto mi sono reso conto che era una delle tre persone al mondo, parlo di sportivi, più empatiche e naturalmente portate a capire perfettamente la domanda, la persona, la risposta e la comunicazione”, afferma ai microfoni del sito specializzato Mowmag. “E questa è una cosa rarissima. Vale è una miniera di capacità, istinto ed empatia. Poi c’è anche il nome, che magari è anche il suo stesso ingombro, ma potrebbe fare qualsiasi cosa”.
Dopo il ritiro dalle corse, ad esempio, potrebbe riciclarsi nel ruolo di commentatore: “Se si mettesse al microfono a commentare le gare sarebbe meraviglioso, ma ascolteremmo Vale, il suo show. Non sarebbe più seguire una gara normalmente”.
Filicic: “Se Valentino Rossi non si ritira…”
Ma è poi così sicuro che si ritirerà a fine anno? Filicic continua a sperare di vederlo sulla griglia di partenza anche nel campionato che verrà: “Vado controcorrente, se con questi risultati continua a correre… Chapeau. Ma non è buonismo. A Vale piace correre e i risultati sono chiari. Lo avevo detto anche l’altra volta: non raccontiamoci la storiella che va a vincere il titolo. Poi se succede va bene, sarebbe eccezionale. Ma non è facile continuare così, specialmente se sei un grandissimo. E quello che sta facendo è una dimostrazione di amore immenso per le corse e per le moto. Da quello che so, ma non voglio fare l’esperto, a lui piace correre. Che sia al ranch, nei rally, con l’endurance. Lui vuole correre e se non ci fosse un fondo di divertimento e passione pura avrebbe già smesso”.
Magari la possibilità per continuare sarebbe quella di salire sulla Ducati del team che porta il suo marchio: “Sarebbe una bella sfida, lo ha fatto anche Cecchinello. Lo troverei difficile rispetto alla filosofia di VR46, che è quella di far crescere i giovani. A meno che si faccia dare quattro moto. La trovo l’ipotesi più fantascientifica, però niente è impossibile quando si parla di Valentino”.