La Ferrari dice di voler migliorare il 2020 ma poi “molla” già l’obiettivo 3° posto tra i Costruttori. E si torna ad aver paura
Una prima parte di stagione agrodolce quella della Ferrari. Capace di stupire tutti per il terreno recuperato rispetto alla concorrenza nelle prime uscite e per le potenziali occasioni di podio mancate, ma anche capace di far vedere il peggio di sé nelle ultime settimane, con doppiaggi subiti ed esultanze per un quinto posto.
Se è vero che con questi regolamenti era difficile recuperare terreno ai rivali, la Rossa comunque ci ha messo del suo per fare una monoposto competitiva e decisamente meno deludente di quella dello scorso anno. Non tutti i difetti sono stati sanati, ma un passo in avanti è stato fatto.
Ferrari, promesse finora disattese
Ci si aspettava quantomeno di essere nel gruppone immediatamente dietro a Mercedes e Red Bull e questo obiettivo quantomeno è stato centrato. La sfida con McLaren è ormai nel vivo, ma viste le premesse di inizio stagione, ci si aspettava anche un risultato diverso rispetto a quello certificato oggi. Sono diciannove i punti di ritardo dal team inglese, ma anche con tante occasioni buttate al vento dalla Ferrari. Vedi la pole inutile di Leclerc a Montecarlo o l’opportunità di Baku gettata alle ortiche. Punti mancati che avrebbero detto qualcosa di diverso ora.
I weekend del Paul Ricard e in Austria poi hanno fatto tornare i fantasmi del 2020, con crisi di gomme. E di prestazioni. Sì perché nonostante le rimonte, le Ferrari hanno subito di nuovo l’onta del doppiaggio. Una costante lo scorso anno. Ma che si sperava di non vedere più in questa stagione.
E Binotto lascia tutti di stucco
Il 2022 è il vero obiettivo della Ferrari. Lo dicono da tempo i vertici del Cavallino, ma comunque c’è da portare a casa un 2021 senza troppi scivoloni, anzi. Ma a preoccupare sono anche le parole di Mattia Binotto pronunciate dopo il GP d’Austria a chi gli diceva che la McLaren sta fuggendo in classifica costruttori: “Ma non è un obiettivo il terzo posto tra i costruttori. Noi lavoriamo già per il 2022”.
Parole che lasciano perplessi: come può non essere un obiettivo il terzo posto tra i costruttori? Se davvero si pensa a migliorare rispetto al 2020, vedendo cosa sta accadendo in questa stagione come non si può puntare a essere davanti alla McLaren? Visto che poi il resto della concorrenza non è poi così irresistibile.
Il calendario ora dice Silverstone e Hungaroring. Due GP dove la Ferrari potrebbe tornare a soffrire con le gomme. E le parole di Binotto sembrano essere ancora una volta un mettere le mani avanti: “Saranno tappe dure”. C’è da chiedersi: si crede per davvero a una crescita di questa Ferrari? E se queste sono le premesse, siamo sicuri che ci debba essere così tanto ottimismo per il 2022?
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