Il pilota Haas Mazepin critica ancora la F1. Per il russo c’è poco dialogo e i big non possono essere criticati.
Nikita Mazepin sempre al centro del fuoco. Archiviate le questioni extra pista che avevano tenuto banco durante l’inverno prima ancora che debuttasse in F1, il moscovita si sta facendo conoscere al volante, e certo non in maniera positiva. Spesso protagonista di errori, testacoda innanzitutto, che gli sono valsi il soprannome di “Mazepspin“, il driver Haas, non sembra aver capito neppure le regole base della convivenza civile nel paddock, o meglio quando si entra in circuito.
Perché nessuno sopporta il #9
A quanto pare, anche in Austria, il russo sarebbe stato ampiamente criticato dai colleghi per aver nuovamente ignorato l’accordo tacito che c’è nel gruppo di non crearsi disturbo a vicenda in occasione dei giri lanciati.
La prima volta era successo ad Imola e allora Antonio Giovinazzi si era fatto sentire addirittura parlandone con i media. Poi un episodio al limite si era verificato con il suo stesso vicino di box Mick Schumacher il quale, a sua volta, si era palesemente lamentato.
Dal canto suo il più odiato della massima serie, non solo ha provato, giustamente, a difendersi, ma ha altresì dato la colpa agli altri piloti rei di non averlo informato. In sintesi nessuno si sarebbe preso la briga di avvisarlo di questa regola non scritta.
Ma sarà davvero così? I dubbi restano visto che di debuttanti ce ne sono stati tanti negli ultimi tempi e nessuno ha mai avuto problemi del genere.
“Penso che questo sia un mondo molto ipocrita, perché se hai un grande nome con diversi titoli, le azioni sono meno criticate rispetto a chi non ha un simile palmares”, ha asserito facendo un esempio che però rappresenta esattamente l’opposto di quanto espresso.
Citando la penalità data a Vettel (il tedesco vanta 4 titoli) nelle qualifiche di sabato scorso a Spielberg per aver ostacolato Alonso, il 22enne ha dichiarato: “Nel briefing il direttore di gara aveva stabilito nuove regole, dicendo che si poteva prendere la posizione alla curva 8 e non era permesso rallentare alle curve 9 e 10. L’inverso rispetto a ciò che è avvenuto tra Sebastian e Fernando. Tutti possono trovarsi in mezzo a degli episodi”, ha chiuso quasi auto-assolvendosi.
Chiara Rainis