Valentino Rossi praticamente irriconoscibile quello che vediamo in MotoGP nel 2021. L’ex pilota e campione Kevin Schwantz dice il suo pensiero.
Dopo il gran premio di Assen è iniziato il periodo di riflessione di Valentino Rossi. Deve decidere cosa fare nel 2022.
I pessimi risultati della prima parte di campionato fanno pensare che deciderà di ritirarsi dalla MotoGP a fine 2021. Sembra questa la scelta più logica, alla luce anche delle dichiarazioni che ha fatto nelle scorse settimane. Ha fatto capire di non divertirsi più, di non essere a suo agio sulla moto. Mancano i presupposti di base per continuare a correre nella classe regina del Motomondiale.
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MotoGP, Kevin Schwantz su Valentino Rossi
Kevin Schwantz, leggenda Suzuki e del Motomondiale, in un’intervista concessa a Speedweek ha espresso il suo pensiero sulla situazione di Rossi: «È difficile guardare Valentino ora nelle posizioni in cui si trova, dove si qualifica e dove finisce le gare. Non è mai stato così indietro in tutta la carriera. Neanche nel suo primo anno in 125, 250 o 500 è andato così male. Non solo non è competitivo, ma cade anche spesso. Se trova ancora il modo di godersela, allora può continuare. Ma per me il divertimento è stare davanti».
Schwantz ha ricordato un episodio particolare della sua carriera, avvenuto nel 1995 e cioè nell’anno in cui si è ritirato: «Tornavamo in aereo dal GP del Giappone e Wayne Rainey, allora team principal, mi ha detto: “Kevin, non ti diverti più a guidare. Puoi dire a te stesso ciò che vuoi, ma hai perso il divertimento. Non ti godi più le gare. Se ti guardo oggi, non sei più tu, non dirmi niente”. Questo è quello che vedo esattamente con Valentino oggi». Un Rossi praticamente irriconoscibile, dunque.