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Maio Meregalli, team manager Monster Energy Yamaha, analizza la prima parte del campionato conclusa con la leadership di Fabio Quartararo.
Yamaha chiude la prima parte del Mondiale in maniera fortemente positiva grazie alla leadership di Fabio Quartararo. I vertici di Iwata hanno visto bene a promuovere il francese nel team factory e finora sta dando grandissime soddisfazioni, con la testa della classifica blindata a quota 156 punti, a +34 dal diretto inseguitore Johann Zarco.
Nelle prime nove gara ha collezionato già quattro vittorie Losail, Portimao, Mugello e Assen, vincendo su differenti tipi di pista e dimostrando che la YZR-M1 è una moto da titolo mondiale. Maio Meregalli, team manager Yamaha, ha fatto il punto della situazione ai microfoni di Motogp.com. “Dopo la delusione dello scorso anno, volevamo mettere insieme un pacchetto migliore per la stagione 2021, che fosse più veloce e coerente rispetto alla moto dell’anno scorso. In precedenza abbiamo sofferto su questi tracciati. E penso che ci siamo riusciti a migliorare, perché siamo riusciti a trionfare su percorsi più veloci e tortuosi”.
Parte del merito va sicuramente attribuito ai tecnici della casa giapponese che hanno messo a disposizione diversi miglioramenti sul prototipo, tra cui il dispositivo holeshot anteriore e posteriore. “Siamo stati anche in grado di portare avanti lo sviluppo, ad esempio con l’aiuto all’avviamento che ci ha permesso di fare progressi. Quindi nel complesso siamo contenti, e senza il problema che ha avuto Fabio a Jerez, avremmo potuto vincere una gara in più – ricorda Maio Meregalli -. Ma il rendimento della stagione fino ad ora si può dimostrare anche in questo modo”.
Vero autore di questa rivincita è però Fabio Quartararo che rispetto all’anno precedente ha dimostrato di aver compiuto un passo di maturità davvero importante. “Probabilmente nella prima gara ha avuto un po’ di difficoltà, forse è stata la pressione, perché la sentiva. Ma dalla seconda gara in poi le cose sono andate molto bene per lui e ha vinto subito. La sua prestazione è forte e coerente. Ed è anche salito sul podio dopo una gara sul bagnato, che finora non era esattamente la sua condizione preferita. Anche se Fabio ha solo 22 anni, secondo me è già molto maturo… Ha una voglia di vincere incredibilmente forte, ma allo stesso tempo si diverte e questo mi impressiona di più”.
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