Suzuki e Yamaha sono gli unici costruttori della classe regina ad adottare i motori quattro cilindri in linea. Ma M1 e GSX-RR hanno caratteristiche diverse.
Suzuki e Yamaha sono accomunati da un minimo comune denominatore: il motore a quattro cilindri in linea, a differenza degli altri costruttori che adottano il V4. Non esiste una filosofia vincente, tutto dipende dal pacchetto complessivo, anche se in teoria il propulsore in linea garantisce più agilità, mentre il V4 maggior potenza.
Joan Mir ha conquistato il titolo mondiale 2020 con la GSX-RR, in questa stagione Fabio Quartararo è al comando con la sua YZR-M1. Questo non significa che i due prototipi della casa giapponese siano simili nelle loro caratteristiche né in termini di stile di guida. A fare emergere le differenze è il campion del mondo in carica, per quanto sia difficile fare un confronto con una M1 che non ha mai guidato. “Questa è una domanda difficile. È difficile rispondere perché vedo [la Yamaha] solo dall’esterno e i risultati di questa moto”, ha premesso il maiorchino.
Confronto M1 – GSX-RR
Ma in più occasioni ha avuto modo di seguire un pilota Yamaha in pista e notare alcuni dettagli tecnici come traiettorie, accelerazione, frenata… “Non credo che le moto siano davvero uguali. È vero che entrambi utilizzano motori a quattro cilindri in linea. Ma le proprietà sono molto diverse – ha proseguito Joan Mir -. Si vede che i piloti Yamaha guidano in modo diverso rispetto alla Suzuki. La Suzuki è un po’ più aggressiva, la moto si muove di più, per certi versi più vicina alla V4 senza essere una V4. La Yamaha, d’altra parte, fa un’impressione più liscia, più dolce”.
Un confronti in linee generali su cui il pilota della casa di Hamamatsu rimarca il suo personale punto di vista. “Ma come ho detto: questo è tutto quello che posso vedere. Quindi posso solo dire che penso che la Suzuki sia un po’ più aggressiva della Yamaha”.
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