Il piloti di F1 non amano i cambiamenti. A pochi giorni dalla prima novità al format del weekend, sono in molti a lamentarsi.
Perché modificare qualcosa se ciò che c’è funziona benissimo? Questa domanda non è la prima volta che circola nel paddock. In tempi recenti, quando Liberty Media aveva voluto sostituire il vecchio logo della F1 era successo lo stesso, figuriamoci se non si sollevava un polverone nel caso di un ritocco importante al programma come vedremo accadere a Silverstone nel fine settimana dal 16 al 18 luglio.
Alla faccia di chi vorrebbe i giovani sempre pronti alle novità, i driver della classe regina dell’automobilismo si stanno dimostrando nuovamente dei conservatori. Niente di male, ovviamente, ma è curioso notare come in maniera abbastanza unanime, abbiano palesato scetticismo davanti all’ennesima trovata della FIA per movimentare le corse.
“Preferisco non giudicare, ma in generale non nutro particolari speranze nell’adozione di un mini GP al sabato. Probabilmente assisteremo ad un trenino. Magari con qualche sorpasso, ma nulla di eccitante”, la considerazione di Lewis Hamilton.
“Prima di inserire la Sprint Qualifying a titolo definitivo bisognerà analizzarne bene i benefici. Se non ne dovessero emergere non vedo perché variare il formato attuale. Personalmente amo disputare una gara solo alla domenica.”, il commento di Pierre Gasly.
Più aperto, ma ugualmente poco persuaso, Fernando Alonso, convinto che lo scenario presentato dal Q1, Q2 e Q3 del venerdì pomeriggio verrà replicato nei giorni successivi. “Vedremo come andrà in Inghilterra, ma a mio avviso non ci sarà alcuna novità. I più forti resteranno davanti”, ha argomentato l’iberico dell’Alpine.
Più proiettato verso sé stesso e la performance della sua Williams, George Russell ha espresso dei dubbi. “Non credo giocherà a nostro favore visto che in corsa fatichiamo di più. Comunque ci proveremo. Essendo un sistema inedito per tutti, potrebbero crearsi delle opportunità”, ha asserito con la malizia di chi punta a farsi vedere con l’augurio di una promozione futura.
Chiara Rainis
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