Stefan Bradl, collaudatore Honda, sottolinea le difficoltà tecniche che sta riscontrando la RC213V, anche con Marc Marquez.
In casa Honda non è certo uno dei migliori momenti nella sua storia in classe regina e la vittoria di Marc Marquez nulla toglie alle difficoltà tecniche della RC213V. Stefan Bradl ha lavorato a lungo nei test privati, ufficiali e in pista come sostituto di Marc Marquez, ma gli ingegneri HRC ancora non hanno messo a punto il giusto pacchetto. In classifica costruttori la casa dell’Ala dorata è al quinto posto, alle sue spalle c’è solo Aprilia.
La RC213V non è certo una moto facile da guida e Jorge Lorenzo l’ha dimostrato fallendo nella presa di confidenza nel suo unico anno con i colori Honda. D’altronde non è più un mistero che solo Marc Marquez sappia portarla al limite, visto che è stata progettata intorno alle sue richieste. “Marc non è al suo livello migliore dopo la lunga pausa per infortunio”, sottolinea Stefan Bradl a Speedweek.com. “Si rende conto anche che attualmente non è in grado di evitare i problemi tecnici della Honda come potrebbe aver fatto in passato”.
Ne sono una prova le tre cadute rimediate prima del trionfo in Germania, fortunatamente senza riportare conseguenze. “Prima deve ritrovare la strada per rientrare. Anche gli avversari non hanno dormito in sua assenza, sono tutti migliorati. Questo vale sia per i produttori che per i driver. Al momento le cose in Honda stanno andando un po’ in tilt, quindi dobbiamo vedere che c’è un’altra direzione. Me ne accorgo anch’io”. Ad Assen Marc Marquez è dovuto partire dalla 20esima posizione. “Due o tre piccoli errori nel giro di qualifica che costano due o tre decimi e invece di essere in seconda fila sei al 17° o 20° posto, poi anche la tua gara è rovinata. Ecco perché è diventato sempre più difficile confrontare nuovo materiale o provare qualcosa in una sessione. Si parte subito nelle FP1 di venerdì mattina. C’è una lotta immediata per il tempo sul giro. Perché tutti vogliono essere in Q2 o quantomeno provarci”.
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