Anche Verstappen era un “predestinato”. Il papà spiega perché

Dopo Leclerc e Giovinazzi, la F1 si arricchisce di un nuovo “Predestinato”. Verstappen Sr. racconta della nascita di Max come pilota.

Max Verstappen nella corsia dei box al Gran Premio di Stiria di F1 2021 al Red Bull Ring
Max Verstappen (©Getty Images)

Un totale di 15 GP vinti, lo status di riferimento Red Bull e dopo nove corse leader della generale in F1. Questo in breve il Max Verstappen di oggi. Diverso da quello scapestrato di un tempo, ma pur sempre aggressivo e votato alla prima posizione.

Non potendo sempre contare su un’auto competitiva l’olandese ha dovuto fare professione di fede che prima o poi il suo momento sarebbe arrivato e quest’anno potrebbe presentarsi davvero l’occasione giusta.

In ogni caso se non sarà il 2021, sarà in futuro perché secondo il padre Jos il #33 è un “Predestinato”. Sin dall’epoca dei kart sarebbe stato in grado di compiere i sorpassi in ogni condizione e gestirsi alla perfezione anche con gomme fredde.

Tornando indietro con la memoria agli inizi del pargolo, l’ex compagno di squadra di Schumacher ha ricordato le lunghe trasferte e i grandi costi affrontati per agevolarne la passione. “Se non avessi intravisto del talento non avrei fatto nulla di tutto questo”, ha confessato a Speed Week ribadendo come il ragazzo fosse stato istruito ad un solo obiettivo. “Quando andavamo sulle piste non era per inseguire gli altri, ma per vincere. A mio figlio non chiedevo altro che la vittoria”.

In pratica con poca carota e molto bastone il 49enne ha allevato Mad Max all’attacco trasformandolo in una specie di Robocop del Circus, come tra l’altro ben dimostrato dagli incidenti in cui veniva coinvolto nelle sue prime campagne nella massima serie.

Ora però la storia è differente e anche la sua presenza nel paddock meno assillante, malgrado tra i due il confronto sia continuo. “Ci sentiamo sempre e parliamo di come vanno le cose. Io gli esprimo il mio parere. Lui a volte non risponde, ma so che poi ci riflette su”, ha infine raccontato.

 

Max Verstappen (©Getty Images)

Chiara Rainis

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