Hamilton ha consegnato al CEO della F1 Domenicali un documento con il quale punta a lasciare il segno nell’ambiente e non solo.
Ci ha lavorato per ben 10 mesi in collaborazione con i ricercatori della Royal Academy of Engineering, ora il report sulla diversità voluto fortemente da Lewis Hamilton è stato ultimato. Nelle ultime due stagioni il sette volte iridato ha spesso portato all’attenzione tematiche sociali, quali il razzismo e la tutela delle minoranze, convincendo addirittura la Mercedes a rinunciare al suo storico colore argento e la F1 a rivedere il proprio programma pre-gara inserendo l’inginocchiamento e accettando di vedere i piloti con magliette al limite della politica.
Dunque, con l’obiettivo di accrescere ancor di più il proprio apporto alla causa militante, il britannico, assieme ad un gruppo di esperti ha raccolto dei dati riguardo le difficoltà incontrate dai giovani di colore nell’avere possibilità di studio e lavoro in ambito scientifico, tecnologico, ingegneristico e matematico.
Il target del #44 è chiaro
“Vorrei essere ricordato non solo per i campionati vinti, ma per aver aiutato le persone e per aver cambiato l’industria del motorsport sotto tutti punti di vista”, ha dichiarato il 36enne orgoglioso. “Siamo tutti uguali e sanguiniamo allo stesso modo, quindi anche il mondo dei motori dovrebbe favorire e valorizzare le differenze. Il percorso deve partire dall’abbattimento delle barriere che ancora limitano l’accesso all’istruzione a molti studenti neri”, la sua riflessione.
L’analisi prodotta dal collettivo capitanato dall’asso della Mercedes è stata consegnata nelle mani di Stefano Domenicali, sin dal suo insediamento ai vertici della categoria interessato ad uno sbocco extra-sportivo del Circus e desideroso di dare un contributo.
È un documento completissimo, frutto di un lavoro impressionante”, ha riconosciuto il Supremo della F1. “Ci prenderemo il tempo necessario per leggerlo attentamente e riflettere sulle informazioni per poi dare vita ad uno sport più inclusivo”.
Chiara Rainis