Se non avesse incontrato Hamilton la carriera di Albon avrebbe preso una piega diversa. Il talent scout Marko racconta il retroscena.
Alla fine, come sappiamo, è stato sostituito dall’esperto Sergio Perez, ma per Alex Albon la storia avrebbe potuto essere diversa. Approdato in Red Bull con il pesante compito di dover condividere il box con Max Verstappen, non è stato capace di reggere la pressione e dimostrarsi costante, alternando prestazioni buone ad altre da dimenticare, nonché lontanissime da quelle dell’olandese.
Tuttavia, a pesare sul destino del giovane di origini tailandesi, sarebbe stato un episodio specifico che nulla ha a che vedere con lo scomodo #33. Ci riferiamo al GP dell’Austria del 2020.
A raccontare i fatti è lo stesso cacciatore di talenti del gruppo energetico Helmut Marko, ovvero colui che lo ha rimosso dal ruolo di pilota ufficiale per degradarlo a collaudatore.
In sintesi il contatto avvenuto l’anno scorso in Stiria tra il 25enne ed Hamilton avrebbe decretato il termine del suo percorso nella classe regina.
“La curva 4 di Zeltweg è famosa per gli incidenti ed è proprio lì che Lewis gli ha rovinato la carriera”, ha affermato a Motorsport- Total. Senza quella collisione avrebbe vinto la gara e ciò avrebbe rappresentato per lui un’iniezione di fiducia che avrebbe potuto portarlo ben più lontano di quanto si trova ora“.
Costretto a trovarsi una sistemazione nel DTM, l’ex #23 non deve comunque disperare perché come sostiene il manager austriaco, guadagna ancora molto bene. Dunque, è solo una questione di soldi? Forse sì, forse no.
Di certo il plenipotenziario ha ricordato come, anche se non si è nel Circus gli stipendi siano elevati. “La nostra formazione garantisce per dieci anni un reddito superiore rispetto ad un salario ottenuto sfruttando altri loro talenti”, ha assicurato.
Sta di fatto che, senza troppe lusinghe e convenevoli, Albon è stato parcheggiato altrove e probabilmente bruciato come successo a molti altri suoi colleghi in precedenza.
Chiara Rainis