Prosegue il duello a parole tra Mercedes e Red Bull. Da Silverstone il boss del team austriaco Horner non risparmia frecciate a Wolff.
Ormai non passa settimana che le due principali contendenti al titolo iridato 2021 non si lancino frecciate. Ormai è assodato che Mercedes e Red Bull la loro battaglia abbiano deciso di giocarsela così. Un po’ in pista, a ruotate, e un po’ fuori, a favor di telecamere e media, con parole aspre. Il tutto, in qualche modo istigato dalla FIA che, mai come quest’anno, ha preso provvedimenti con applicazione immediata, molto spesso a favore di Stoccarda.
Di recente intervistato dal quotidiano The Telegraph a proposito delle insinuazioni di Wolff su presunte irregolarità della RB16B, il capo energetico Christian Horner non le ha mandate a dire, lanciando a sua volta una saetta affilata al rivale, accusato di essere un “maniaco del controllo”, ma ancor di più di avere le man in pasta ovunque.
“Probabilmente sono l’unico a non avere conflitti di interesse con lui, per cui posso dire quello che penso”, ha sostenuto sibillino. “Sono sicuro che Toto cercherà di gettare ombre ovunque gli sarà possibile, ma a volte quando punti il dito contro qualcuno, te ne ritrovi tre addosso”.
Panico da passaggio da dominatrice a cacciatrice?
Per il manager britannico l’Armata Nera starebbe patendo la situazione attuale, ovvero, il ribaltamento delle posizioni dopo una supremazia ininterrotta cominciata con il debutto dell’era ibrida. Ma non solo. Lo stesso dirigente di Vienna potrebbe aver accusato il colpo, in particolare in prospettiva 2022 essendosi trovato a dover gestire le novità tecniche da introdurre sull’auto.
“È una dinamica che probabilmente non ha mai sperimentato perché quando è entrato in squadra era già tutto stabilito, aveva firmato Hamilton e nel 2014 il motore era già a posto. Le basi c’erano tutte”, ha aggiunto tranchant.
Infine determinato a soffiare ai germanici la coppa più prestigiosa e ambita, il 47enne ha sottolineato come lo sport sia scandito da cicli, destinati prima o poi ad esaurirsi.
Chiara Rainis