Una lotta bella tra Hamilton e Verstappen ma dall’esito prevedibile. E ora si profila all’orizzonte uno scontro che rischia di degenerare, in tutti i sensi
Dopo quello che era successo nella qualifica sprint, c’era da scommetterci che tra Lewis Hamilton e Max Verstappen sarebbe successo qualcosa oggi. E così è stato. E se scontato sarebbe stato il duello, lo era quasi anche l’epilogo.
Una sola vera opportunità, racchiusa in un giro. Lo sapeva bene Hamilton che per fare sua la corsa aveva bisogno di quel sorpasso. E non in un momento a caso della gara, ma solo in quel primo giro, quando le gomme sono ancora fredde per tutti. Il giorno prima aveva pagato dazio, subendo non solo il sorpasso ma anche una difesa molto decisa di Verstappen. E quella mancata “zampata” poi gli è stata inevitabilmente fatale.
Hamilton e la tensione da dentro o fuori
E proprio quella decisa porta sbattutagli in faccia per due volte dall’olandese il sabato doveva far capire a Hamilton che anche in gara i rischi sarebbero stati alti. E che il contatto sarebbe stato inevitabile. L’esito di quanto accaduto un po’ meno, perché il fattaccio è arrivato proprio nel punto più delicato del percorso, con Verstappen che è stato deciso (forse troppo) ma anche l’inglese ha tenuto il gas forse quel poco di troppo che poi ha portato all’inevitabile scontro.
Di certo c’è che la posta in gioco per Hamilton era troppo alta. Un altro ko, per di più davanti ai suoi tifosi, non solo sarebbe stato deleterio per una classifica che sembrava ormai compromessa, ma anche per il suo morale. La tensione del giocarsi il tutto per tutto ha fatto il resto. Anche un campione come Hamilton è umano e può sbagliare, e lo ha fatto. Lui, come tanti altri al suo posto prima di lui.
Ora però sarà guerra su tutti i fronti
Ma è anche certo che Hamilton, con quella manovra, ha aperto una guerra molto pericolosa. Passata la botta, Verstappen di certo non le manderà a dire nei confronti dell’inglese, che anzi con le sue parole post-gara rischia di aver ancor più inasprito lo scontro: “Sapevo di dover fronteggiare un avversario molto aggressivo come Max”, ha detto descrivendo lo scontro. “Mi sono affiancato a lui e penso di avergli lasciato lo spazio, ma a prescindere se sia d’accordo o meno con la penalità ho incassato il colpo e ho continuato a lavorare cercando di fare il mio lavoro godendomi questo pubblico”.
Insomma Lewis prova a sviare, ma sa che con quel contatto ha dato il via a una contesa molto complicata. Perché la risposta dell’olandese non si farà attendere in pista. E sarà dura. Dall’altra non ha fatto che inasprire i già fin troppo tesi rapporti tra Mercedes e Red Bull, ai minimi storici.
C’è da aspettarsi una lotta anche nelle segrete stanze della politica. E qualcuno ne pagherà le conseguenze. Speriamo non lo spettacolo in pista. Che però deve rimanere nei limiti. Perché va bene lo show, ma l’incidente di oggi è un chiaro segnale che sia Max che Lewis devono darsi una calmata. Per evitare che lo spettacolo degeneri in una rissa.
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