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Formula 1

Ferrari, la maledizione di Carlos Sainz: è veloce, ma anche troppo sfigato

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Oscar Slaifer

Dopo metà stagione, Sainz è ancora alla ricerca di continuità di risultati. Diverse le sfortune già accumulate: a quando un GP senza problemi?

Carlos Sainz, al primo anno in Ferrari (Photo by Clive Rose/Getty Images)

Il sesto posto di Silverstone è un primo segnale di recupero per Carlos Sainz Jr, che in terra britannica però ha vissuto uno dei weekend più complicati della sua prima stagione in Ferrari. Una metà di 2021 che per ora è stata avara di soddisfazioni per lo spagnolo, chiamato già in Ungheria a cambiare marcia.

Qualifiche storte (ma non solo) e il podio a Montecarlo

Un pilota di sostanza Sainz, che però nella prima parte di stagione ha sofferto soprattutto in qualifica. Come in Bahrein, dove la rimonta si ferma solo all’ottavo posto. Meglio va a Imola, con un quinto posto che ha dato un assaggio delle potenzialità dell’iberico.

Poi però una serie di alti e bassi, dovuta non solo a occasioni perse in qualifica, ma anche a sfortune in gara. Come in Portogallo, quando la scelta della media non paga e nelle fasi finali esce dalla zona punti. La riscossa arriva a Montecarlo, dove la Ferrari vive un weekend da protagonista. E nonostante il ko prima del via di Leclerc, Sainz si carica sulle spalle tutto il peso delle responsabilità e chiude con un secondo posto fantastico. Una gara che è il simbolo delle capacità dell’iberico, che quando trova il ritmo giusto (e molto spesso lo fa) sa essere tra i migliori piloti in circolazione.

Il potenziale c’è, ma la sfortuna è sempre dietro l’angolo

Quella che manca a Sainz per il momento è la continuità di rendimento per tutto il weekend. Lo vediamo molto spesso in alto in classifica nelle libere, vicinissimo al compagno di scuderia, poi in qualifica o in gara c’è sempre qualcosa che non gira per il verso giusto.

A Baku, dopo il 5° tempo del sabato, rovina tutto in partenza, facendosi superare da Perez, per poi rendersi protagonista di un lungo che lo costringe all’ennesima rimonta, che si ferma all’8° posto. In Francia soffre come tutta la Ferrari un gran premio stile 2020, ma dall’Austria qualcosa sembra essere cambiato.

Negli ultimi tre GP due sesti e un quinto posto, ma c’è sempre qualcosa che è andato storto e ha rovinato un weekend potenzialmente migliore. In Stiria infatti pessima qualifica (12°) e la solita rimonta, con l’indecisione sul sorpasso su Hamilton che è stata decisiva sulla rimonta a Norris. Una settimana dopo, sullo stesso tracciato, ancora una rimonta dall’undicesimo posto fino al quinto. Ma a Silverstone riecco fare capolino la sfortuna.

Nella qualifica sprint il contatto con Russell che lo ha rimandato in coda al gruppo, prima del recupero fino alla undicesima piazza. Poi la domenica la sua grande rimonta viene fermata da un problema ai box che lo relega in sesta posizione. Insomma Sainz c’è eccome, ma ancora a corrente alternata, vuoi per sfortune, vuoi per errori al box, vuoi per errori suoi. In Ungheria però è chiamato a confermare gli ultimi risultati. E magari a fare ancora meglio. Perché è chiaro che con un GP normale, Sainz può davvero essere l’arma in più di questa Ferrari nella lotta al terzo posto del campionato Costruttori.

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Carlos Sainz e Charles Leclerc (Getty Images)
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Oscar Slaifer

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