Un grande amico di Valentino Rossi, già campione del mondo di motociclismo, si espone sul presente e sul futuro del Dottore in MotoGP
Valentino Rossi “deve fregarsene di tutto e andare avanti”. Parola di un suo amico, ma anche di un grande campione di motociclismo: Alex Gramigni, già iridato nella classe 125 nell’ormai lontano 1992.
Oltre all’affetto che lo lega al Dottore, dunque, l’ex pilota fiorentino parla anche dall’alto della sua grande esperienza e competenza sulle due ruote. Dunque bisogna starlo ad ascoltare quando spinge il fenomeno di Tavullia a “fare quello che sente di fare, senza stare ad ascoltare chi tira da una parte o dall’altra”.
Gramigni, infatti, non ha dubbi sulla competitività del nove volte campione del mondo, nonostante l’anagrafe: “Valentino Rossi ha 42 anni, ma l’età non incide più di qualche decimino: è ancora un pilota veloce”, sostiene ai microfoni del sito MowMag. “Però è chiaro che se stai in un team satellite non hai quello che hanno gli ufficiali. L’anomalia non è quest’anno, in cui le M1 di Petronas vanno peggio di quelle Monster Energy: semmai, è stata lo scorso anno, quando una Petronas e un pilota bravissimo come Franco Morbidelli sono diventati vicecampioni del mondo”.
Alex Gramigni sul futuro di Valentino Rossi
Non sarà certo l’eventuale passaggio al team VR46 a modificare questa dinamica: “L’anno prossimo, anche cambiando marchio, difficilmente sarà diverso”, prosegue Alex. “Da appassionato posso dire che l’idea di vedere Valentino Rossi su una Ducati del suo team e con il fratello come compagno di squadra è suggestiva e straordinaria, ma da pilota dico solo che deve fare quello che si sente di fare e andare avanti ascoltando solo se stesso e fare quello che gli piace di più”.
Gramigni, come detto, è molto vicino al numero 46, ma nemmeno lui ha ancora un’idea di quale sia la decisione definitiva sul suo futuro: “Siamo amici da molti anni e ci sentiamo alcune volte per telefono senza mai parlare di queste cose, quindi non saprei sbilanciarmi su quale potrebbe essere la sua scelta. Di sicuro ha scritto la storia di questo sport e non saranno un anno o due con risultati non entusiasmanti a cancellare tutto quello che ha fatto per il motociclismo e che sta ancora facendo. Quando, ultimamente, sento certi giudizi o certe affermazioni su Valentino Rossi mi viene da rabbrividire, anche perché sono stato un pilota e sono perfettamente consapevole che, da fuori, si ha la percezione solo di una minimissima parte della realtà che, invece, vive chi sta in prima linea”.
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