Le parole di Razali (e non solo) su Valentino Rossi sono solo le ultime di una lunga serie. Il simbolo di un rapporto mai nato e mal sopportato dal team malese
Da una parte Valentino Rossi, che in queste settimane di stop della MotoGP sta riflettendo seriamente sul suo futuro in MotoGP. Dall’altra un team che sembra sempre più proiettato a un futuro senza il Dottore. Parliamo di Petronas, che fin dall’inizio del suo matrimonio con il campione di Tavullia ha mostrato segni di insofferenza.
Che Rossi non fosse il pilota preferito dal team Petronas lo si è capito fin da quando la scorsa stagione erano uscite le notizie di un possibile futuro del pilota italiano nella squadra di Razlan Razali. Le trattative erano già iniziate, ma il boss aveva già fatto capire a mezzo stampa come preferisse per il suo team dei giovani di talento, per ripetere quanto fatto con Fabio Quartararo. Salvo poi tornare sui propri passi poco dopo, mostrando comunque apprezzamento per l’avere l’opportunità di ospitare nel proprio box un mito delle due ruote come Rossi.
Peccato però che dopo la firma, le prime parole di Razali furono: “Dopo Rossi basta, solo giovani campioni“. Segno che quel matrimonio era tutt’altro che voluto. E se il buongiorno si vede dal mattino… Infatti il copione appena descritto si è ripetuto più volte. Con critiche neanche troppo velate alternate a smentite e “appoggi incondizionati” al pilota di Tavullia.
Altro che “è stata la scelta più sicura per noi”, “ci permetterà di crescere”: la verità è che Rossi in Petronas non è mai stato veramente voluto. E, forse, i (non) risultati del Dottore sono dovuti anche a questo clima creatosi nel team.
I cattivi risultati in pista di Rossi (così come quelli di Morbidelli), hanno aumentato la tensione all’interno di Petronas. Razali solo a maggio aveva rincarato la dose, ammettendo che i giovani (dal lui tanto voluti) sono troppo più veloci rispetto al Dottore. Una confessione che sapeva quasi di defenestrazione anticipata del campione di Tavullia, che sin da inizio stagione aveva confermato la volontà di decidere tra luglio e agosto il suo futuro in MotoGP.
A fine giugno l’ennesimo spiacevole episodio, con la stampa malese che raccontò la volontà, da parte di Razlan Razali, di non rinnovare il contratto di Valentino Rossi senza aspettare la decisione definitiva del pilota sull’appendere o meno il casco al chiodo.
La risposta ufficiale del team arrivò poco dopo: “Non abbiamo ancora determinato la nostra formazione di piloti per la stagione 2022, tuttavia una volta che il rapporto con Valentino arriverà alla conclusione, ci aspettiamo di tornare a concentrarci sul nostro obiettivo di trovare i migliori giovani piloti”. Insomma, non una smentita, ma solo l’ennesima occasione per ribadire quanto questo rapporto sia da sempre indigesto alla scuderia malese.
Le ultime parole del tecnico Johan Stigefelt hanno ribadito l’insoddisfazione del team per quanto fatto in pista da Rossi e Morbidelli, ma c’ha pensato proprio nelle ultime ore ancora Razali a mettere l’ennesimo punto sulla questione.
Stavolta però tirano in ballo Andrea Dovizioso, in cerca di una moto per la prossima stagione: “L’idea di Dovizioso è molto attraente ma, con il massimo rispetto per Valentino Rossi, non vogliamo che si venga a creare una situazione simile a quella di quest’anno. Valentino è più veloce rispetto allo scorso anno, ma fa fatica a prendere punti. E Dovizioso è stato via un anno. Noi vogliamo ragazzi da plasmare, come abbiamo fatto con Fabio Quartararo, e quindi sarebbe ideale portare in MotoGP dei piloti che non abbiano precedenti punti di riferimento”.
Dunque, la strada sembra tracciata: Rossi, qualora volesse continuare, non ha alternative alla Ducati. O almeno così sembra. Perché da Petronas non vedono l’ora che il rapporto si chiuda. E dovesse decidere per il ritiro, sarà lo stesso Razali ad accompagnarlo fuori dalla porta. Con tanto di champagne. Un modo tutt’altro che elegante. Perché se è vero che i risultati parlano chiaro, c’è da dire che un campione come Valentino Rossi merita un’uscita di scena ben diversa.
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