Il GP dell’Arabia Saudita esordirà in F1 quest’anno, ma ha già in mente grandi piani. Avanzate al CEO Domenicali due proposte.
I Paesi arabi sono e saranno sempre più presenti e importanti per il Circus. Questo è ormai assodato. La possibilità di sborsare cifre da capogiro pur di garantirsi uno spazio in calendario, nonché un clima costantemente caldo, hanno garantito loro una via preferenziale.
E’ infatti notizia delle ultime ore che il Bahrain si è assicurata il secondo slot per i test invernali del 2022 e addirittura l’apertura del mondiale che, si spera, non sarà più stravolto dall’emergenza sanitaria.
Subito dopo dovrebbe inserirsi l’Arabia Saudita, in questo campionato prevista per inizio dicembre. E a proposito dell’appuntamento di Jeddah il Presidente della Federazione dell’Automobilismo e del Motociclismo Khalid Bin Sultan Al Faisal non ha escluso l’idea Sprint Qualifying.
“Ero a Silverstone e mi è piaciuto moltissimo come format sia in qualità di spettatore, sia di promoter. Penso sia ottimo. Ci sono più gare a cui assistere e più azione al sabato. Sarei ben contento se venissimo scelti noi per il terzo esperimento”, ha dichiarato a Motorsport.com.
Questa opzione potrebbe essere fattibile visto che il Brasile, sede della prossima prova dell’innovativa formula di qualifica che, se promossa verrà adottata definitivamente nel mondiale venturo, è in bilico per la situazione Covid.
Intanto anche se per adesso non sarebbe arrivata alcuna richiesta ufficiale da parte della F1, gli organizzatori del round saudita si sarebbero detti pronti e disponibili ad ospitare un secondo appuntamento per sostituire l’Australia.
E giusto per togliere di mezzo la problematica diritti umani e violazioni di cui si è resa protagonista l’Arabia Saudita, il boss della classe regina Stefano Domenicali ha sottolineato gli sforzi fatti dalla nazione negli ultimi tempi per correggere le antiche pratiche.
“Non vogliamo essere implicati nella politica. Piuttosto che pensare agli aspetti negativi, preferiamo concentrarci su ciò che di buono potremmo portare”, ha asserito il manager imolese a GQ.
Chiara Rainis