Cesare Cremonini si schiera in difesa del suo caro amico Valentino Rossi (e di Federica Pellegrini) con un lungo e profondo messaggio
Valentino Rossi come Federica Pellegrini. Due sportivi di classe, talento, esperienza e longevità agonistica senza pari, ciascuno nel proprio sport. Come loro nessuno mai, quantomeno nell’epoca moderna, quantomeno nella durata infinita della loro passione, che li spinge a rimanere in pista (o in vasca) oltre ogni limite.
Così, mentre a 32 anni la Divina ha centrato la sua quinta (e ultima) finale nei 200 metri stile libero alle Olimpiadi di Tokyo 2020, il Dottore che ne ha già compiuti 42 rimane saldamente in sella alla sua MotoGP. E pazienza se la nuotatrice milanese è arrivata settima o se il centauro tavulliese fa fatica ad entrare tra i primi dieci: il risultato, in casi come questi, passa nettamente in secondo piano.
A compiere questo paragone tra fuoriclasse è stato nientemeno che Cesare Cremonini, con un lungo e poetico messaggio scritto sul suo profilo ufficiale di Instagram. Dedicato alla Pellegrini e al suo exploit finale a cinque cerchi, ma citando anche il suo carissimo amico Vale.
Cesare Cremonini esalta Valentino Rossi e Federica Pellegrini
“Esistono sportivi di grande esperienza che hanno vinto moltissimo per la loro fame di risultati e che hanno entusiasmato milioni di tifosi, poi la passione che li ha guidati supera i confini delle carriere e persino i tantissimi verdetti e medaglie esposti in bacheca”, scrive il cantautore. “Li porta a scontrarsi con avversari di seconda o terza generazione, inevitabilmente fortissimi anche ‘per colpa’ loro. Le pagine di storia in questi attimi si trasformano in classici”.
Dopo questa introduzione, Cremonini cita direttamente i nomi dei personaggi a cui si riferisce: “L’amore incondizionato di alcuni campioni (Federica, Valentino e non solo) per il proprio sport è così totale e coerente da riuscire nell’impresa ben più difficile di proteggerlo. Così, mentre loro contano gli anni che si accumulano, il loro sport allunga la sua vita e miracolosamente ringiovanisce, lasciando un’eredità inestimabile per i giovani nati quando queste icone erano già in cima al mondo”.
Poi una stoccata a chi gufa, ai rancorosi dei social, che non aspettano altro di veder fallire chi ha tante volte trionfato per infierire con il proprio veleno: “Mentre qualcuno ancora goffamente si chiede ‘Vincerà ancora?’, ‘Perderà? senza accorgersi che sono ormai domande vuote, lo sport nazionale è migliorato in così tanti modi che spontaneamente a me viene solo da dire grazie. Si dice banalmente che quando un campione tocca l’apice della propria attività agonistica sia pronto come farebbero in tanti già a guardarsi indietro. Invece per le leggende è proprio lì che il panorama si mostra in tutta la sua bellezza”.
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