Red Bull punta tutto sulla video conferenza di giovedì per ribaltare la sua situazione in classifica e Marko parla di prove pesanti.
La scuderia energetica ci crede e domani davanti allo schermo del pc che la connetterà alla Mercedes e ai delegati FIA è convinta che saprà persuadere chi di dovere a rivedere la punizione data ad Hamilton in occasione del GP di Silverstone.
Come sappiamo il casus belli è stata la manovra di sorpasso intentata dall’inglese all’altezza della curva Copse nel corso del primo giro. Un azzardo che ha portato la RB16B di Verstappen a finire contro le barriere e al pilota in ospedale. Se inizialmente l’episodio era stato da tutti valutato come un semplice incidente di gara, più tardi il #44 è stato riconosciuto come colpevole con tanto di 10″ di penalità.
Una minuzia, un nulla, secondo il box Red Bull che in un attimo ha visto andare in fumo una possibile vittoria, una marea di danni, e il driver di riferimento uscire dalla macchina distrutta in non perfette condizioni.
Perché a Milton Keynes sono certi di spuntarla?
Il team fondato da Dietrich Mateschitz non ha potuto presentare un appello classico, ma si è semplicemente rifatta all’articolo 14 del Codice Sportivo Internazionale per ottenere rivalutazione della sanzione.
“Porteremo delle prove che al momento della bandiera rossa non erano disponibili, come non lo erano quando i commissari hanno preso la loro decisione”, ha affermato a Motorsport.com il talent scout Helmut Marko non nascondendo la propria fiducia per una revisione del responso.
“Con chi dice che in fase di collisione Lewis e Max fossero sulla stessa linea non siamo d’accordo. Non posso entrare nei dettagli, ma abbiamo filmati e documenti che testimoniano il contrario”, ha aggiunto l’austriaco sostenendo che doveva arrivare una squalifica o almeno uno stop & go per impedire all’asso di Stevenage di trionfare in carrozza.
Chiara Rainis