Max Verstappen è un fiume in piena: alla conferenza stampa del GP d’Ungheria, per la prima volta, parla dell’incidente con Lewis Hamilton
Due settimane fa, al termine del Gran Premio di Gran Bretagna, Max Verstappen non ha potuto prendere parte alle consuete interviste del dopogara. Era in ospedale, per sottoporsi agli esami necessari dopo il brutto botto contro il muro alla curva Copse.
Così, di fatto, la conferenza stampa alla vigilia del GP d’Ungheria di oggi è stata la prima occasione in cui il leader del Mondiale ha potuto dire la sua sul controverso incidente di Silverstone, in cui il suo diretto rivale nella corsa al titolo, Lewis Hamilton, lo ha buttato fuori. E non si può certo dire che si sia risparmiato.
L’olandese ha respinto qualunque addebito: “Non ho fatto nulla di male. Ho lottato duramente, mi sono difeso duramente, ma non in modo aggressivo. Se avessi voluto guidare aggressivamente, lo avrei spinto contro il muro. Invece gli ho lasciato spazio, ho addirittura aperto la traiettoria in curva. Ma poi lui si è buttato all’interno e non ha rallentato, cercando di curvare con la stessa velocità che se fosse stato all’esterno: a quel punto il contatto era inevitabile”.
Verstappen punta il dito contro Hamilton
Questa la sua ricostruzione, che cozza pesantemente con quella dei commissari di gara: “Non so come possano avermi attribuito una parte della colpa, questo mi ha sorpreso molto”, ribatte. “È stato lui a tentare la manovra, ovviamente io ho cercato di rendergli la vita difficile. Ma ripeto, quando si è affiancato al mio interno, ho aperto la curva e gli ho lasciato spazio. Non si aspetteranno che io mi butti sull’erba! Praticamente lui ha buttato fuori il suo principale rivale. La penalità da dieci secondi che gli hanno inflitto non serve a niente, decisamente ce ne voleva una più severa”.
Verstappen è tornato poi a criticare anche l’esultanza inopportuna di Hamilton e di tutta la Mercedes dopo la bandiera a scacchi: “Un ragazzo è in ospedale perché è stato spinto contro il muro a 51 G e intanto l’altro sventola la bandiera come se non fosse successo nulla. Non si festeggia così una vittoria, in particolare ottenuta in quel modo. L’ho trovato davvero irrispettoso, ha mostrato il loro vero volto”.
La telefonata di chiarimento ricevuta dal suo avversario pochi giorni dopo, insomma, non sembra avere calmato gli animi: “Sì, mi ha chiamato. Non voglio entrare nei dettagli, ma abbiamo parlato”, taglia corto Max. Ora ha una gran voglia di tornare in pista a dare battaglia, con il coltello tra i denti: “Non sono felice di quello che è successo, di aver perso così tanti punti per colpa di qualcun altro, ma è andata così, non posso cambiarlo. Posso solo cercare di disputare un buon Gran Premio qui”. Il guanto di sfida è lanciato.
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