Dopo le dichiarazioni della vigilia, arriva la replica del premier ungherese ad Hamilton, che si è schierato contro una sua legge
Lewis Hamilton, si sa, non è mai stato uno che si accontenta di fare il pilota. Dopo aver promosso la campagna Black Lives Matter contro il razzismo, l’inglese stavolta ha preso di mira il governo ungherese esprimendo tutta la sua solidarietà per le categorie di genere stigmatizzate da una legge finita nel mirino dell’Unione Europea.
“È inaccettabile, equivoco e codardo da parte di chi è in carica al governo suggerire una legge così”, ha detto Hamilton. “Tutti hanno il diritto di avere il diritto di essere loro stessi e di esprimere la loro personalità a prescindere da chi sono le persone che amano o in chi si identificano. Rivolgo un appello: nel referendum che a breve avrà luogo sostenete i diritti della comunità LGBTQ+, hanno bisogno del nostro supporto ora come non mai. Dimostrate amore e umanità nei confronti di chi vi circonda, perché questi valori vincono sempre”.
Il premier Orban infatti ha deciso di convocare un referendum sulla contestata legge che regola le informazioni su LGTBQ. E ora anche Hamilton ha provato a smuovere l’ambiente internazionale e del Paese stesso, forte del seguito che ha. Ad appoggiarlo anche un altro campione come Sebastian Vettel: “Trovo imbarazzante per un paese dell’Unione Europea votare leggi come questa. Ognuno è libero di fare quello che vuole e questo è il punto. È sulla falsariga del vivi e lascia vivere. Non sta a noi fare la legge ma solo esprimere il sostegno a coloro che ne sono colpiti”. E a sostegno di ciò il tedesco si è presentato con un casco speciale, per appoggiare la comunità LGBTQ+.
La risposta del governo Orban però non si è fatta attendere: “È triste vedere che anche Hamilton si sta unendo al campo dei produttori internazionali di fake news attaccando la nostra legge sulla protezione dei bambini – si legge in una nota -. La nostra legge non fa altro che dare ai genitori il potere di proteggere i loro figli dall’indottrinamento LGBT. Suggerisco a Hamilton di dare una lettura alla legge ungherese sulla protezione dei bambini. E poi, così come il calzolaio dovrebbe limitarsi a fare scarpe, un pilota di Formula 1 dovrebbe limitarsi a guidare“.
Insomma una replica dura quanto disgustosa, che sicuramente non passerà inosservata agli occhi di Hamilton che, come visto in passato, non lascerà che la vicenda passi senza risposta.
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