Da Budapest Vettel dedica qualche parola alla Ferrari, il team da cui si è separato malamente a fine 2020 dopo sei stagioni tra luci e ombre.
E pensare che fino a poche settimane fa per indicarla diceva “la macchina rossa” e prima dell’inizio dei test invernali si era addirittura venduto cinque suoi modelli stradali che conservava in garage. Evidentemente ora Sebastian Vettel ha fatto pace con la Ferrari e dal paddock di Budapest le ha dedicato un pensiero alla tarallucci e vino.
“Sono stati fatti errori, da parte mia e da parte del team, ma non ho rimpianti. La vita è così”, ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport, bocciando l’approccio recriminatorio. “Pensare di poter tornare indietro per cambiare le cose che non ci piacciono è stupido in quanto è proprio da quelle che impariamo e cresciamo”, ha filosofeggiato.
Certo il tedesco non pensava che, nel passaggio all’Aston Martin si sarebbe trovato a lottare per la top 10 e non per il podio come faceva invece lo scorso anno la Racing Point. Una disdetta che ovviamente brucia nella sua testa da quattro volte iridato anche se l’approccio è quello da accettazione.
“Se avessi avuto la possibilità di scegliere sarei ancora a battagliare coi primi. Rispetto al 2020 la squadra è un po’ più indietro, comunque adesso sono qui e si va avanti”, ha proseguito rassegnato. D’altronde lo strappo con il Cavallino è stato improvviso e irrevocabile e la scuderia inglese ha rappresentato l’unica salvezza, o meglio l’unica alternativa al ritiro. Accattivante alla luce delle prestazioni della passata campagna e in seguito diventata deludente.
“Abbiamo avuto un avvio difficile”, ha confidato il #5. “Poi le cose sono andate un po’ più nella direzione giusta. Forse avremmo dovuto ottenere qualche risultato migliore, tuttavia credo che i cambiamenti di regolamento abbiano colpito più noi di altri”, ha concluso definendo come obiettivo collettivo il 5° posto costruttori.
Chiara Rainis