Una pista quella dell’Austria che dal 2016 ha visto quasi sempre vincere una Ducati. Nel 2020 poi anche lo spavento per l’incidente Zarco-Morbidelli
Grande attesa per il ritorno della MotoGP dopo la lunga pausa estiva. E si riparte dall’Austria con il Gp di Stiria, primo dei due appuntamenti sul Red Bull Ring. Una storia, quello della MotoGP in Austria, ripresa solo di recente.
L’unico pilota del Motomondiale attuale ad aver corso al Red Bull Ring, allora A1-Ring, prima della sua reintroduzione del Mondiale, è ovviamente Valentino Rossi. Il Dottore però non ha bei ricordi sul tracciato dell’Austria. Sì perché, nonostante i tanti record in giro per il mondo, qui il campione di Tavullia però non ha mai vinto. Nel 1996 vi ottenne però il primo podio in carriera, terzo in 125, e nell’anno successivo, quello del primo titolo, fu invece secondo, beffato dal nipponico Nuboru Ueda.
Il GP d’Austria è tornato in pianta stabile nel Motomondiale solo nel 2016 e il dominio della Ducati nella classe MotoGP è stato quasi totale. A dare le via le danze nel 2016 fu Andrea Iannone, mentre Andrea Dovizioso ha fatto suoi i GP d’Austria nel 2017 e nel 2019, oltre che nel 2020, quest’ultimo con una lotta fino all’ultimo metro con Marc Marquez. In mezzo anche il successo di Jorge Lorenzo. Lo scorso anno, nel bis, il trionfo invece di Miguel Oliveira.
Dei piloti attualmente in griglia, qui hanno trionfato anche anche Johann Zarco, Franco Morbidelli, Brad Binder e Pecco Bagnaia, tutti in Moto2, mentre Joan Mir ha vinto nel 2016 e nel 2017 in Moto3.
Quello del 2020 invece è ricordato anche per il grande spavento nel corso della prima gara in terra d’Austria. All’ottavo giro il contatto tra Morbidelli e Zarco innescò una carambola incredibile, con le moto dei due che passarono a pochi centimetri dalle teste di Vinales e Rossi. Un episodio che scioccò i piloti stessi, costretti però a ripartire poco dopo.
A vincere fu Andrea Dovizioso davanti a Mir e Miller. Una vittoria particolare, giunta a 24 ore dall’annuncio dell’addio alla Ducati. Dopo la grande paura, quinto Valentino Rossi con la migliore delle Yamaha, mentre finì solo ottavo il leader del Mondiale Fabio Quartararo.
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