Marc Marquez confessa che Jorge Lorenzo è stato uno dei punti di riferimento più importanti nella sua crescita professionale.
In attesa di riprendere il campionato MotoGP 2021 Marc Marquez ha risposto ad alcune domande dei suoi fan in un video realizzato per Box Repsol. Ha ripercorso alcune tappe della sua carriera e ammesso l’importanza di alcuni suoi ex rivali nella sua formazione professionale. In particolare di Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo, ex piloti HRC con cui ha condiviso anche il box nel passato.
A dare la giusta spinta alla sua carriera sono stati soprattutto i suoi genitori che con coraggio hanno alimentato la passione che coltivava sin dalla tenera età. “Verso gli 11 anni volevo essere come quelli in TV. Quando ero campione del mondo, ho detto che mi sarebbe piaciuto diventare un pilota professionista. Ma è tutta una transizione e penso che quelli che hanno influenzato di più siano stati i miei genitori – ha proseguito Marc Marquez -. Forse mio padre era più appassionato di moto, ma anche mia madre è sempre stata molto motociclista. Alla fine, se un bambino vuole una moto, ma i genitori non gliela danno, la moto non c’è”.
I rivali storici del Cabroncito
Nella sua carriera indica due punti di riferimento importanti per la sua crescita professionale. “Sono stati Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo. Quando sono arrivato in MotoGP nel 2013 e nel 2014 erano i due che andavano più veloci ed erano rivali duri dove c’erano gare in cui dicevi: ‘Come fanno?’. Poi anche in 125 ho imparato molto da Nico Terol e in Moto2 ho fatto grandi duelli con Pol Espargarò, ma i due che mi hanno segnato di più sono stati Pedrosa e Lorenzo”.
Marc Marquez può già vantare otto titoli iridati e l’infortunio di Jerez nel 2020 ha interrotto questa cavalcata trionfale. Resta un grande talento che attende solo il momento giusto per ritornare ad esplodere. “Il punto di forza che ho sulla moto è adattarmi ad ogni situazione, se ci sono imprevisti, se la pista è metà bagnata, metà asciutta, se piove all’improvviso… lì mi adatto abbastanza velocemente. Ci sono punti deboli su cui stiamo lavorando, ma non li dirò perché i rivali non li conoscono”.