Max Biaggi torna a parlare di Valentino Rossi, con inaspettata nostalgia: “A me mancano i nostri duelli. E anche a lui”
È possibile che a mancarti non sia il tuo migliore amico, ma il tuo miglior nemico? Che a colui che è stato il tuo più acerrimo rivale, tutto sommato, ti sia anche un po’ affezionato, tanto da sentire ad anni di distanza addirittura la nostalgia per le vostre sfide?
È proprio quello che sta succedendo a Max Biaggi e a Valentino Rossi. Il primo, ormai cinquantenne, ha appeso da anni il casco al chiodo e si dedica alla sua seconda vita agonistica da team principal del suo Max Racing Team in Moto3.
Il secondo, quarantaduenne, continua a correre in MotoGP, ma è ormai ben lontano sia dalle lotte per la vittoria che da quelle per il titolo iridato che lo vedevano protagonista insieme al connazionale. Insomma, entrambi guardano con una certa malinconia a quei tempi passati in cui se le davano di santa ragione sui circuiti di tutto il mondo.
Max Biaggi e Valentino Rossi, come passa il tempo
“Lontano dalle piste, con il passare degli anni, quando ripercorro quei momenti provo nostalgia”, ha ammesso il Corsaro in una lunga intervista concessa ai microfoni della rivista specializzata Motosprint. “E ho letto che anche per Rossi è lo stesso, quando parla dei nostri duelli. È stato tutto talmente intenso, nel bene e nel male, che te lo ricordi per tutta la vita”.
Dunque, anche se nel ruolo di avversari e non di sodali, Max Biaggi e Valentino Rossi hanno comunque segnato reciprocamente in maniera indelebile i loro percorsi esistenziali. Tanto che oggi, ormai posata da tempo la sabbia della loro rivalità, il romano spera di poter riallacciare una relazione con il tavulliese. Anche se ciò, al momento, non è ancora accaduto.
“Per quanto riguarda il nostro rapporto è tutto fermo a com’era prima, non è cambiato nulla”, conferma Max. “In quegli anni lì o vinceva lui o vincevo io, eravamo duellanti, antagonisti veri, della stessa nazionalità. Normale che si accendessero gli animi e le rispettive tifoserie. Era scontato… ma bello”.
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