Davide Brivio non smette di vincere: portato il Mondiale di MotoGP alla Suzuki nel 2020, ora conquista il primo trionfo in F1 con Alpine
Ora è ufficiale: Davide Brivio porta fortuna! Ci si permetta la battuta, visto che a descriversi come l’amuleto delle sue squadre è stato lui stesso, il manager monzese.
I risultati, del resto, gli danno ragione: quattro titoli mondiali in MotoGP alla Yamaha, un altro riportato l’anno passato alla Suzuki. E, ora che è passato in Formula 1 con la Alpine, la prima vittoria in un Gran Premio conquistata da Esteban Ocon.
“È stato particolare, abbiamo sfruttato al meglio la situazione che si è venuta a creare”, ha raccontato festante ai microfoni di Sky Sport. “Esteban è stato bravissimo, ha gestito la gara in modo perfetto. Fernando riesce a stupirci ogni volta, il suo duello con Hamilton è stato molto bello. Per noi è una super giornata, siamo stati fortunati ma bravi allo stesso tempo. Il passo gara era ottimo e la qualifica è andata bene. Siamo cresciuti nel corso del weekend, insomma è stata una giornata storica per tutti noi!”.
La nuova avventura in Alpine di Davide Brivio
E anche un po’ per lui, che di questa scuderia è diventato un importante dirigente di primo piano. “Il mio ruolo comprende la gestione dei piloti ma non solo”, spiega. “Mi occupo della gestione della scuderia e con Laurent (Rossi, amministratore delegato, ndr) e Marcin (Budkowski, team principal, ndr) ho la responsabilità di gestirne le operazioni. Il punto sarà pianificare il futuro: decidere dove vogliamo andare, suddividere le diverse funzioni e i diversi ruoli. Quello sarà anche il momento per prendere decisioni e fare strategie: a quel punto dovremo impostare la direzione”.
La vittoria di un pilota e di un team francesi, dunque, ma che porta anche una pesante impronta italiana: grazie a Brivio e anche al presidente e amministratore delegato del gruppo Renault, Luca de Meo. Proprio colui che ha voluto Davide in squadra: “Mi ha detto che aveva bisogno di uno come me, anche se io ho messo le mani avanti e gli ho detto di non conoscere la Formula 1“.
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