Marc Marquez si confessa, aprendosi al racconto sincero del difficile anno vissuto, dall’infortunio al ritorno alla vittoria
Un Marc Marquez che, per una volta, smette i panni del campione imbattibile per indossare quelli, decisamente più dimessi, dell’uomo. Con le sue debolezze, le sue fragilità, ma anche i suoi sentimenti. Autentici e sinceri, come il racconto che lui stesso ha tracciato del difficilissimo ultimo anno della sua esistenza.
Quello successivo alla frattura dell’omero riportata nel Gran Premio di Jerez, quello inaugurale della passata stagione, e caratterizzato dalla lunga inattività dalle corse. “Dopo l’infortunio il mio approccio alla vita è leggermente cambiato”, racconta il Cabroncito nel corso di un video realizzato dalla Honda. “Si dice che dai momenti duri si possa imparare e crescere, quindi sarà solo il tempo a dire se io sono diventato una persona migliore o peggiore”.
Sono dovuti trascorrere mesi prima che Marquez potesse riprendere la sua posizione in griglia di partenza, al Gran Premio di Portimao di quest’anno. E già lì ci si è resi conto che qualcosa, sotto la dura scorza da fuoriclasse, apparentemente impenetrabile, del catalano, era effettivamente cambiato. Dopo il traguardo, al rientro nel box, non ha potuto impedire le lacrime.
“Sono una persona che tende a nascondere i suoi sentimenti”, racconta. “Non so cosa sia accaduto: sono entrato nel box e ho cominciato a piangere. Non provavo dolore, ero fisicamente stanco ma non era quello il motivo. È stata pura emozione, non riesco a spiegarlo: ho provato a trattenermi ma non ci sono riuscito. Ero arrivato settimo, e quante volte mi è successo in carriera? In passato, se mi fossi trovato in quella posizione avrei spinto al massimo e magari sarei caduto per cercare di salire sul podio. Ma ora ho una mentalità diversa: so che tornerò dov’ero, ma un passo alla volta”.
Un passo importante lo ha compiuto indubbiamente ritrovando la vittoria, proprio sul suo circuito preferito, quello in cui è imbattibile, quello tedesco: “Avevo dei dubbi, come li avevo anche qualche settimana prima”, spiega Marquez. “Sapevo che il Sachsenring sarebbe stata una pista a me favorevole, ma venivo da due cadute di fila. Da un lato il mio istinto mi diceva che sarebbe stato difficile, dall’altro che sarebbe stata la giornata perfetta. Non ho ottenuto solo una vittoria, ma qualcosa di più. Nel corso del mese precedente ho provato a staccarmi da tutto, non ho letto i giornali, né i social. Ho cercato soltanto di rimanere concentrato sulla mia vita, personale e professionale”.
Ritrovare il gradino più alto del podio è stato un bel traguardo, anche se non ha certo rappresentato la soluzione a tutti i problemi. “Non sono ancora nemmeno vicino al Marc che ero prima: nelle curve a destra e nei cambi di direzione faccio ancora fatica”, ammette. “In Germania ce n’è solo uno, alla curva 3, eppure in quel passaggio ogni volta soffrivo. Questa è l’unica pista che ha solo tre curve a destra, quindi so già che dopo questa gara si tornerà alla vita di sempre. Ma questa è stata una bella spinta per il futuro, che dovrò sfruttare”.
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