Anche il nemico numero uno di Valentino Rossi, Marc Marquez, ha salutato il Dottore nel giorno del suo addio alla MotoGP
Persino il suo principale antagonista, almeno tra i piloti attualmente presenti sulla griglia di partenza, ovvero Marc Marquez, non può fare a meno di tributare i suoi personali onori a Valentino Rossi, nel giorno in cui ha annunciato il suo addio alla MotoGP a fine stagione. A prescindere dalle frizioni che li hanno contrapposti nel corso degli anni: “Va bene il nostro rapporto personale, ma comunque io riconosco quello che ha fatto, è una cosa diversa”, ha premesso.
“Valentino nel corso dei suoi venticinque anni di carriera ha raggiunto risultati incredibili, unici, da leggenda”, sono state le parole di omaggio del Cabroncito ai microfoni di Sky Sport. “Ci ha dato molto e tutti noi abbiamo imparato tanto da lui. Non è andato solo forte in pista, come hanno fatto tanti altri piloti, ma ha fatto un click, qualcosa in più: ha avvicinato tanta gente al motociclismo grazie al suo carisma speciale, che è una dote naturale. Tutto questo si notava dall’esterno e quando ero ragazzo tutti ci ispiravamo a Valentino o a Dani Pedrosa. E anche quando sono arrivati tanti giovani contro di lui ha continuato a lavorare, non ha mai smesso di provarci”.
Dichiarazioni insolitamente di miele, quelle che il campione catalano ha riservato al Dottore. Proprio nel weekend in cui il Motomondiale ritorna in pista dopo il mese di ferie estive, con lo stesso Marquez a caccia di grande riscatto.
“Alla Honda non hanno fatto vacanze!”, spiega l’otto volte iridato. “Stanno lavorando tantissimo, vogliono reagire e di questo gli siamo grati. Vedremo come andremo nella seconda parte della stagione, ma intanto abbiamo diverse novità da provare, a livello di elettronica e di telaio. Non abbiamo nulla da vincere né da perdere. Affronteremo i GP pensando al futuro, cercando anche un buon risultato alla domenica”.
Non solo il suo mezzo, ma anche le condizioni fisiche di Marc sono in miglioramento: “Sto tornando alla mia vita normale, ovvero l’allenamento in moto combinato con quello in palestra. Ma non ho fatto del vero motocross, solo qualcosa di più leggero. Quando sono tornato dalle vacanze mi sentivo bene, ma appena ho rimesso il braccio sotto stress ho sentito di nuovo un po’ di dolore. Anche se più a livello di muscolatura: il dottore mi aveva avvisato che il braccio si deve riadattare alla moto, così come la spalla. Sono convinto però che qui andrà molto meglio rispetto ad Assen“.
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