Alcuni (presunti) appassionati della Ferrari hanno sepolto di insulti Lance Stroll dopo l’incidente con Charles Leclerc
Che i tifosi della Ferrari potessero prendere male la manovra con cui Lance Stroll, naturalmente in modo involontario, ha tamponato Charles Leclerc al primo giro del Gran Premio d’Ungheria, buttandolo fuori gara (come del resto è accaduto anche a lui stesso), era facile prevederlo.
Ma, per manifestare il loro disappunto, una buona fetta di loro ha scelto davvero il modo peggiore. Nonostante quello del giovane pilota canadese sia stato con ogni evidenza un errore, non una scorrettezza, di cui lui stesso si è assunto correttamente la colpa e per il quale è stato anche penalizzato dai commissari, infatti, contro di lui si è comunque scatenato l’odio online dei soliti leoni da tastiera sui social.
Le cattiverie dei ferraristi contro Lance Stroll
Sul suo profilo ufficiale di Instagram, infatti, sono letteralmente piovuti insulti, la maggior parte dei quali tra l’altro proprio in italiano. Ci sono quelli del tutto gratuiti: “Figlio di pu***na” o “figlio di t***a”, “co***ne”, “min***one”, “scemo di m***a”, “fai ca***e”.
Quelli indirizzati alla sua capacità di guida: “Bidone”, “scarsone”. Con annessi suggerimenti di dedicarsi ad altre attività agonistiche: “Datti alla MotoGP“, “Lascia perdere la F1, datti all’ippica”, “Se non sai guidare datti al golf”, “Vai a guidare i go kart, rinc***ionito”, “Fai ridere, sei scarsissimo, ritirati che fai un piacere a tutti”, “Indecente, cambia sport”.
Toni veramente imperdonabili
C’è chi predilige l’ironia e, quantomeno, evita attacchi personali: “La patente l’hai trovata nelle patatine?”. C’è chi ancora invoca punizioni ancora più severe: “Dovrebbero squalificarti per due gare, incapace”.
E infine c’è chi se la prende con il papà, il magnate dell’abbigliamento Lawrence Stroll, colpevole di aver acquistato la Aston Martin e quindi di dare un sedile a disposizione del figlio: “Mo***cci tua e de tu padre che te fa corre”, “Bravo, corri con la macchina di tu pa, perché se no non stai neanche in Formula 1“.
In casi come questi, lo sport, la passione per i motori e l’amore per la Ferrari non c’entra niente. C’entrano solo la cattiveria, l’ignoranza e la maleducazione, di coloro che hanno perso un’altra ottima occasione per tacere.
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