Un focus sulle piccole scuderie del Circus. La Williams a galla grazie a Russell. Il finlandese lotta con l’Alfa, così come Giovinazzi. Delude il giapponese
Le piccole della F1 chiudono una prima parte di 2021 con animi differenti. Se l’Alpha Tauri sperava in una stagione migliore, tirano un sospiro di sollievo a metà Alfa Romeo e Williams, meno la Haas.
Russell sogna in grande, Latifi solo di rimanere
Chi non vede l’ora di fare il salto definitivo in un team di livello è George Russell, che in questa nuova annata in Williams, tutt’altro che semplice, sta lanciando messaggi chiari a Mercedes (6.5). Diversi gli exploit, soprattutto in qualifica, che poi, per colpa del mezzo, non si sono tradotti in pista in qualcosa di più.
Tanto che addirittura gli è davanti Nicholas Latifi in classifica. Però l’inglese a sprazzi fa vedere le sue enormi qualità, che andrebbero messe a servizio di una scuderia ben più importante. Il canadese ha fatto a volte meglio del compagno, ma ha alternato anche discrete prestazioni a gare in ombra. Senza tra l’altro mai spiccare per qualcosa (5).
Tsunoda fatica, disastro Mazepin
Se c’è qualcuno che ha per il momento deluso le attese e Yuki Tsunoda. I test invernali avevano fatto gridare al nuovo fenomeno giapponese della F1, che poi, piano piano, è tornato nei ranghi. Per ora è da 5.5, perché l’apprendistato è comunque più lungo del previsto. Ma comunque qualcosa di interessante lo ha fatto vedere. Speriamo che entro fine anno faccia vedere un piccolo salto di qualità.
Chi si conferma comunque concreto e veloce è Pierre Gasly (6), che finora ha raccolto un ottimo terzo posto a Baku ma in generale ha mostrato una buona continuità in top ten. Spesso molto veloce in qualifica, gli è mancata solo un po’ più di sostanza in gara. Ma può fare una seconda metà di 2021 in crescendo, come gli è capitato spesso.
Difficile commentare Mick Schumacher (6) e Nikita Mazepin (4). Il tedesco, arrivato con l’enorme fardello sulle spalle del cognome Schumacher, sta affrontando una prima stagione fatta di buone cose, alternate a piccoli intoppi che per un rookie ci stanno. Anche se Steiner spesso lo ha mazzolato per bene. Difficile che possa fare meglio con una Haas così scarsa. Ma lo si sapeva fin dall’inizio che sarebbe stata dura lì dietro e che doveva mettere in cascina solo chilometri ed esperienza.
Il russo invece è stato un autentico disastro. Ce l’avrà pure un po’ di talento, però è molto nascosto. Praticamente fin dall’inizio si è fatto vedere per manovre pericolose ed errori macroscopici. Per non parlare poi delle gaffe sui social. Ecco, Mazepin è riuscito nel miracolo di riunire tutto il paddock contro di lui. E non è cosa da poco. Ora però è meglio che faccia qualcosa in pista.
Raikkonen e Giovinazzi sempre in lotta
Doveva essere una stagione non facile anche per l’Alfa Romeo, anche se le premesse sembravano leggermente migliori rispetto a un anno fa. Alla fine l’ex Sauber ha portato a casa solo tre top-ten, di cui due con Kimi Raikkonen (6) che, per essere un vecchietto ormai vicino alla pensione, è terribile. In ogni GP ha mostrato comunque sempre la sua classe, con sorpassi e difese importanti.
Stesso discorso per Antonio Giovinazzi (6), che meriterebbe di più di quello che ha ottenuto realmente. Sempre veloce, anche più del finlandese, spesso ha pagato qualche errore al box più che suo. Davvero l’italiano merita un sedile in F1 anche in futuro, perché la crescita è costante. Avrebbe bisogno solo di un po’ più di fiducia. E di fortuna.
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