Tutti sono convinti che la Ducati sia la moto da battere al Red Bull Ring. Ma Johann Zarco non sembra della stessa idea, dopo le libere
A leggere l’albo d’oro non ci sarebbero dubbi: nelle sei volte in cui la MotoGP ha corso sul circuito del Red Bull Ring, la Ducati ci ha vinto per ben cinque. A spezzare la serie di vittorie ininterrotte ci è riuscita solo la Ktm di Miguel Oliveira, in una delle due corse disputate su questa pista l’anno passato.
Inevitabile, dunque, che Zeltweg venga considerato un territorio di caccia della Rossa di Borgo Panigale e che le Desmosedici si portino addosso l’etichetta di favorite d’obbligo alla vigilia. Eppure l’andamento del fine settimana di gara potrebbe non essere così scontato. Lo afferma Johann Zarco, il meglio piazzato della Casa bolognese sia in classifica generale (dove è secondo, a trentaquattro punti dal capolista, il suo connazionale Fabio Quartararo) che nelle prove libere odierne, dove però non è andato oltre la nona piazza.
“Tutti dicono che questa è una pista Ducati, ma negli ultimi anni abbiamo visto tante moto veloci”, ha commentato a fine venerdì. “Sicuramente qui abbiamo un feeling migliore rispetto ad Assen, ma non è così semplice per noi. Io devo crescere ancora in frenata: se ci riesco, potrò essere molto competitivo”.
Sul risultato di oggi hanno però influito anche le condizioni meteo variabili, che dunque non rendono la graduatoria delle due sessioni perfettamente rivelatoria dei valori in campo.
“Ho avuto bisogno di un po’ di tempo per trovare il giusto feeling, ma la giornata è stata sicuramente positiva”, spiega il francese. “Con il bagnato, la situazione sembra migliore rispetto all’anno scorso, anche perché l’asfalto era abbastanza caldo. È andata meglio di quanto mi aspettassi. Non c’era abbastanza acqua per capire bene il nostro potenziale e alla fine del turno la pista è tornata asciutta. Credo comunque che possiamo fare bene in entrambe le condizioni ma dobbiamo migliorare sia sull’asciutto sia sul bagnato, dove se prendi più rischi puoi migliorare il tempo”.
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