Ktm lo licenzia, Petrucci furioso: “Potevano almeno rispondere al telefono”

La Ktm non ha rinnovato ufficialmente il contratto a Danilo Petrucci, ma lui è rimasto deluso soprattutto del comportamento dei vertici

Danilo Petrucci
Danilo Petrucci (Foto Philip Platzer / Red Bull)

“Abbiamo appena fatto una riunione nella quale mi hanno ufficialmente licenziato”. Danilo Petrucci ha appreso ufficialmente così, quando ormai il comunicato stampa la aveva resa nota a tutto il mondo, la notizia che non correrà con la Ktm nella prossima stagione di MotoGP.

Tutt’altro che un fulmine a ciel sereno, visto che questo segreto di Pulcinella circolava nel paddock ormai da settimane. A ferire Petrux, semmai, sono stati i modi tenuti dai vertici della Casa di Mattighofen nei suoi confronti. “Non sono stupito da questa notizia: se non ti rispondono al telefono, qualcosa significa…”, commenta amaro. “Certo, che per educazione, forse, sarebbe stato meglio rispondermi e magari aspettare qualche ora a fare questo annuncio. Ma non è una sorpresa, semmai sono più deluso per il comportamento tenuto da giugno ad oggi da certe persone, di cui non dico il nome”.

Petrucci dispiaciuto dal trattamento ricevuto dalla Ktm

Danilo sa di non avere rispettato le aspettative della squadra, complici la scarsa conoscenza della moto, i pochi test invernali a disposizione e soprattutto un pacchetto aerodinamico non certo adatto ad un fisico possente come il suo. Tanto che al suo posto è stato preferito puntare su un giovane emergente della Moto2, Raul Fernandez. “È chiaro che non ho raggiunto i risultati sperati”, riconosce. “Avevo detto in Olanda che se fossi stato un responsabile Ktm avrei anch’io ingaggiato Raul, ma è stato divertente sentire certe interviste dove dicevano che niente era deciso. Mi hanno fatto molto ridere, perché invece era già stato deciso tutto”.

Il pilota di Terni è un fiume in piena: ora che i giochi sono fatti può finalmente parlare. “Lo sapevo da giorni, ma non ho mai cambiato il mio approccio, quando sono sulla moto non penso a queste cose”, ammette. “Il mio peso e le mie dimensioni purtroppo rendono complicato essere competitivo. Io so di essere veloce, ho vinto un GP meno di un anno fa e questo non è un risultato che raggiungono in tanti. Mi sono sempre preso le mie responsabilità, ma so quanto incidono certe cose. Comunque non mollerò fino al termine della stagione”.

E poi rincara ancora la dose: “Potevano dirlo benissimo giovedì scorso, o quello prima o quello prima ancora. È questo che è abbastanza curioso. Io lo sapevo, ma non lo potevo dire: l’hanno detto loro, però conoscere tutti i retroscena è molto simpatico. La bellezza di questo mondo è che non finisce mai di stupirmi”.

Il bilancio degli anni in MotoGP e le prospettive future

Nessun rancore, comunque. Petrucci e il suo manager Alberto Vergani hanno iniziato già da tempo a guardarsi intorno: la sua destinazione più probabile è la Ducati in Superbike. Ma con il marchio austriaco si lascia senza il dente avvelenato. “Ci siamo mossi, è il nostro lavoro”, dichiara. “Io ho promesso a Ktm che rimarrò un loro cliente, continuerò a comprare le loro moto in futuro se ci sarà la possibilità”.

Con ogni probabilità si tratta dell’addio definitivo di Danilo alla MotoGP, con la consapevolezza di avere centrato la maggior parte dei suoi obiettivi: “Ho raggiunto di più di quanto mi aspettassi nella mia carriera, anche se sognavo di vincere il titolo. Nel 2019 sono stato vicino ai più forti, ma non c’è mai stata la possibilità di lottare per il Mondiale. In ogni caso, il mio sogno era guidare una moto”.

Danilo Petrucci in pista sulla Ktm Tech3 al Gran Premio di Stiria di MotoGP 2021 al Red Bull Ring
Danilo Petrucci in pista sulla Ktm Tech3 al Gran Premio di Stiria di MotoGP 2021 al Red Bull Ring (Foto Joerg Mitter / Red Bull)

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