Il 9 agosto del 1989 nasceva a Vasto Iannone. Dagli esordi in 125 all’approdo in MotoGP in Ducati, con cui ha ottenuto la sua unica vittoria
Un talento che poteva e doveva dare molto di più. Ma che un’assurda vicenda giudiziaria ha fermato sul più bello, facendogli dire addio alle moto. Oggi, 9 agosto, compie 32 anni Andrea Iannone.
Iannone, gli inizi e l’arrivo nel Motomondiale
Una carriera con le moto che inizia a 15 anni, nel 2004, quando prende parte al campionato Italiano Velocità, al campionato Spagnolo Velocità e ad altre competizioni a livello nazionale ed europeo in sella all’Aprilia messagli a disposizione dal team Abruzzo Junior.
Nel 2005 arriva l’esordio nel Mondiale 125, categoria che frequenterà per 5 stagioni, ottenendo quattro successi, di cui tre nel 2009, quando termina settimo in classifica. Il salto in Moto2 arriva nel 2010 e per tre stagioni chiude al terzo posto iridato, portando a casa otto vittorie, tra cui due volte al Mugello.
La MotoGP, il caso di doping e la nuova carriera
Il salto in MotoGP arriva nel 2013, alla guida della Ducati Desmosedici del team Pramac Racing e ottiene come miglior risultato un ottavo posto in Australia e termina la stagione al 12° posto con 57 punti. Du anni dopo ecco la chiamata nel team ufficiale accanto ad Andrea Dovizioso. Ed è subito forte. All’esordio infatti Iannone finisce dietro a Rossi e al compagno di scuderia.
Nel 2016 poi nel Gran Premio d’Austria la grande soddisfazione della prima vittoria in MotoGP, facendo tornare alla vittoria la Ducati 6 anni dopo l’ultima ottenuta con Casey Stoner a Phillip Island. Poi due stagioni poco felici con la Suzuki, prima del passaggio in Aprilia.
Poi, il 17 dicembre del 2019, la Federazione internazionale di motociclismo lo sospende perché risultato positivo ad un controllo antidoping. In un campione delle sue urine sono state trovate tracce di steroidi anabolizzanti, che sarebbero risalenti al Gran Premio motociclistico della Malesia del 3 novembre dello stesso anno. Una vicenda però dai contorni davvero poco chiari, con il pilota che si difende dalle accuse ma viene squalificato per quattro anni dal TAS di Losanna.
Oggi è lontano dalle piste e continua la sua attività imprenditoriale nella ristorazione: ha già 12 locali in totale, di cui 8 in Italia e 4 in Svizzera.
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