Petronas si ritroverà a dover rimpiazzare sia Valentino Rossi che Franco Morbidelli nel 2022. Ma le scelte che valuta sono davvero strane
Il fatto che la Petronas si ritrovi con ben due selle su due da riempire in vista della prossima stagione di MotoGP è ormai assodato. Molto meno chiaro è chi saranno i prescelti della squadra satellite Yamaha per sostituire Valentino Rossi, avviato verso il ritiro, e Franco Morbidelli, destinato alla promozione al team ufficiale al posto del partente Maverick Vinales.
Di piloti di livello sul mercato ce ne sarebbero fin troppi: i nostri Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci, ad esempio, che hanno entrambi un palmares vincente alle spalle. Eppure il team principal Razlan Razali è stato categorico: l’esperimento Rossi non si ripeterà più, d’ora in poi solo piloti giovani.
Chi in Petronas al posto di Valentino Rossi?
Ma c’è un problema. I migliori talenti della Moto2 sono già stati accaparrati da altre squadre per la prossima stagione. I primi due attuali classificati, Remy Gardner e Raul Fernandez, correranno con la Ktm Tech3. Il terzo, Marco Bezzecchi, è stato corteggiato dalla formazione malese, ma molto più probabilmente propenderà per rimanere con il team VR46 anche in classe regina. E Fabio Di Giannantonio ha già preso la strada di Gresini.
Restano altri giovani che però finora hanno ottenuto risultati meno brillanti, come Jake Dixon, che già difende i colori Petronas nella categoria di mezzo, o il nostro Tony Arbolino, che pure avrebbe incassato l’appoggio del suo amico Fabio Quartararo. Se queste ipotesi non dovessero convincere, al loro posto circolano ipotesi la cui logica sarebbe veramente difficile da comprendere.
Spuntano candidati da disperazione
Come quella di riciclare Iker Lecuona, appena appiedato dalla Ktm per un rendimento finora non all’altezza. Oppure ripescare Garrett Gerloff, fresco di rinnovo con la Yamaha, sì, ma nel Mondiale Superbike. O ancora promuovere addirittura Darryn Binder, non dalla Moto2 ma direttamente dalla Moto3, dove tuttavia non sta certo dominando. Evidentemente la Petronas si è mossa con troppo ritardo e si ritrova con poche opportunità da sfruttare. Tanto da dover iniziare a raschiare il fondo del barile.
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