Dopo un anno di sofferenza Marc Marquez vuole tornare grande. L’obiettivo dello spagnolo è quello di lottare per il titolo nel 2022.
Dal suo rientro in MotoGP Marc Marquez, a parte l’exploit tedesco, non è mai riuscito a fare grandi cose. Purtroppo lo spagnolo paga ancora una condizione fisica precaria unita ad una moto che non ne vuole proprio sapere di andare forte. Tutti i rider della Honda infatti stanno patendo lo stesso problema.
A riprova della grande forza di Marquez però, nonostante le prime due gare saltate e qualche caduta, lui resta il miglior pilota della casa giapponese punti alla mano. L’obiettivo è quello di mettere chilometri nelle braccia in vista del 2022 che dovrà essere l’anno del definitivo riscatto.
Durante la consueta conferenza stampa del giovedì lo spagnolo ha così dichiarato: “La situazione non era delle migliori, ma questa non può essere una scusante. Durante il weekend mi sono sentito bene, a mio agio, mi sono sentito anche veloce. Speravo di poter lottare per la top-5, ma dopo la ripartenza ho sentito delle cose strane nella moto e poi ho fatto degli errori. Vedremo da domani come andrà in questo weekend”.
Marc Marquez ha poi proseguito: “Stiamo lavorando per lottare per il Mondiale nel 2022 e tornare a guidare come facevo in passato perché non ci riesco ancora. La Honda sta lavorando sodo e questo è importante perché così capisci la reazione della tua casa. Al momento non ho nulla da perdere. Stiamo cercando di preparare bene il prossimo anno. Stiamo facendo fatica tutti, sono il primo pilota Honda nonostante 5 ritiri”.
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Infine lo spagnolo ha così concluso: “Come sappiamo il rapporto tra Vinales e Yamaha è critico da tempo. Certo è strano, ma solo loro sanno cosa è successo e non è un mio problema. Ne ho già tanti nel mio box per mettermi a pensare agli altri. Riguardo la corsa al titolo, Quartararo è il pilota più veloce. Può soltanto perderlo secondo me. Nell’ultima gara mio fratello era più veloce di me. Gli manca l’esperienza però, ha fatto degli errori e io l’ho superato. Io ero molto forte in ingresso curva, ma perdevo tanto in rettilineo”.
Antonio Russo
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