Alonso replica a tono a chi lo definisce troppo vecchio per correre in F1 e fa un curioso confronto con altri sport.
Quando stava per rientrare in F1 più di qualcuno ha storto il naso, ma Fernando Alonso ha dato prova di non aver perso il vecchio smalto. Certo, le prime gare sono state difficoltose, ma pian piano l’iberico ha superato la ruggine accumulata nei due anni passati alla finestra e nei recenti GP ha dato vita a gare gagliarde e ricche di sorpassi che lo hanno riabilitato agli occhi dei detrattori.
Il Samurai ha dunque messo il muto a coloro che lo reputavano troppo in là con gli anni per correre ancora nel Circus. “La F1 non è il Tour de France, non sono le Olimpiadi, né il calcio, dove a 23 anni si è al culmine della carriera. Se corressi contro il me stesso di allora, lo batterei con una mano”, ha dichiarato convinto. “Non conta quanto sei giovane, ma quanto sei veloce”, ha aggiunto lanciando poi una stoccata a coloro che lo hanno rimproverato per aver portato via un sedile ad un emergente, ma ancor di più a chi ha definito fuori luogo il suo ritorno. “Forse ci sono persone che vorrebbero vedere nuovi nomi e promesse dell’automobilismo, sbarazzandosi di alcuni dei driver che vedono ogni fine settimana”, ha buttato lì piccato.
Classe 1981, un ventennio di competizioni alle spalle e due mondiali vinti nella classe regina, il 40enne di Oviedo ha ammesso di non sentirsi ancora pronto per la pensione e di aver soltanto voglia di mettersi in gioco e possibilmente di vincere.
“Mi vedo impegnato a gareggiare ancora a lungo. Se non sarà nella massima serie, sarà in altre competizioni. Vorrei essere il pilota più completo di sempre nel motorsport”, ha concluso rilanciando l’appuntamento alla caccia alla Tripla Corona.
Chiara Rainis
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