Sono tanti i piloti di F1 che si portano il papà al seguito. Dopo averlo fatto per anni Sainz ha deciso di cambiare. Ecco perché.
Felipe Massa, Jenson Button, Lewis Hamilton, a volte Nico Rosberg, e più di recente Max Verstappen e Carlos Sainz. Sono numerosi i driver del Circus che nel tempo si sono fatti accompagnare dal proprio genitore in circuito. Sarà in alcuni casi per la pregressa esperienza nelle competizioni, o forse per l’esigenza di avere vicino qualcuno di conosciuto e di cui fidarsi, ma dal 2000 in avanti la presenza dei papà nel paddock è stata una pratica diffusa.
A proposito del giorno d’oggi, se il “vecchio” Jos continua a pungolare il #33 dal garage Red Bull, non lo stesso si può dire del Matador, avendo deciso, ora che il suo pargolo è in Ferrari di lasciarlo libero e senza ansie.
“Ogni stagione che passa vado sempre a meno GP. Carlitos sa cosa deve fare. Dopotutto è la sua vita, la sua sfida e la sua passione. Deve costruirsi la sua strada”, ha affermato a Motorsport.com il due volte iridiato del WRC.
Un aiuto a distanza
Il 59enne madrileno, ha però tenuto a precisare che sebbene non ci sia più una vicinanza in termini di spazi, la comunicazione è continua. “Lui conosce il mio numero di telefono e fondamentalmente ci sentiamo ogni giorno”, ha aggiunto definendo “non necessario” il pellegrinaggio da una pista all’altra.
Parlando della prima campagna del figlio a Maranello, l’esperto driver ormai focalizzato sui raid come la Dakar, si è detto soddisfatto e orgoglioso dei risultati ottenuti finora. Ricordiamo che il #55 è 6° della generale con 83 punti, tre in più del compagno di squadra Leclerc.
“Ero sicuro che avesse le capacità di adattarsi rapidamente all’auto, ma il confronto con Charles non era facile, essendo molto veloce. Mi sembra comunque che assieme stiano lavorando bene e si stiano spingendo l’un l’altro. Da fuori mi sembra positivo, anche se sono ancora in attesa del weekend perfetto”, ha chiosato speranzoso.
Chiara Rainis