Si conclude con una caduta il Gran Premio d’Austria di Marc Marquez, dopo una bella lotta all’ultimo sangue con Pecco Bagnaia
Un altro Gran Premio, quello d’Austria, concluso con un esito molto diverso da quello che Marc Marquez si augurava. A quattro giri dal termine, il Cabroncito è scivolato: è rimasto attaccato al manubrio ed è riuscito a ripartire, ma non è andato oltre la quindicesima posizione al traguardo.
Ancora una volta, complice è il fisico acciaccato. “Oggi ho corso con il braccio molto affaticato”, racconta. “Durante il riscaldamento avevo male e ho dovuto ricorrere ad un’infiltrazione. È stato molto strano, sto cercando di capire i motivi insieme al mio fisioterapista. Devo ancora lavorare sul mio fisico, perché ho dovuto fare i conti con il braccio, giro dopo giro, per tutta la gara”.
Ma non è tutto da buttare, l’andamento della seconda gara del Red Bull Ring per l’otto volte campione del mondo. Almeno fino a quando sulla pista non è scesa la pioggia, rivoluzionando letteralmente la classifica, infatti, si trovava lì a lottare per la vittoria, insieme a Pecco Bagnaia e a Fabio Quartararo.
“Sono riuscito a restare davanti e questo è importante”, conferma il fuoriclasse di Cervera. “Quello che conta, però, è quanto impegno devo metterci per tenere il passo dei migliori. Vorrei essere io a gestire la gara, non dovermi adattare agli altri. Purtroppo ho sbagliato e sono finito per terra, ma forse sarei potuto salire sul podio e sarebbe stato un grande risultato. Alla fine non è andata come speravamo, ma abbiamo comunque compiuto un passo in avanti. Questo conta di più della caduta”.
C’è stato anche spazio per un nostalgico ritorno al passato: la lotta diretta con il nostro Bagnaia ha infatti ricordato a Marquez quelle delle passate stagioni con un altro grande campione italiano e ducatista: Andrea Dovizioso.
“Voglio ripartire dalle sensazioni che ho vissuto sull’asciutto: ho spinto dall’inizio, sono riuscito ad essere costante, mi trovavo bene, riuscivo ad andare forte”, conclude infatti Marc. “Anche se Pecco aveva qualcosa in più. Ho avuto un deja vu: lottavo con lui, ma mi sembrava che su quella Ducati ci fosse Dovizioso“.
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