Alonso come Hamilton. Il campione iberico replica a chi lo ha definito un bollito e rivela di sentirsi motivato dalle critiche.
Chissà se certi commenti vengono fatti per nascondere una debolezza, un fastidio, comprensibile, davanti al dissenso, oppure c’è un fondo di verità. Dopo Lewis Hamilton che ai fischi dell’Hungaroring ha risposto sostenendo di sentirsi caricato da simili manifestazioni, anche Fernando Alonso ha espresso un concetto analogo.
Tornato in F1 da due anni trascorsi tra endurance, corse americane e rally raid, il Samurai ha faticato a riprendere dimestichezza con la massima serie, ma alla fine si è ripreso e negli ultimi eventi prima della pausa estiva ha dato dimostrazione di non aver perso la sua nota verve e la voglia di combattere seppur per posizioni non da podio, chiudendo così la bocca a coloro che lo accusavano di essere ormai troppo vecchio per il Circus.
“Sapevo di dover attraversare un periodo di adattamento, ma pensavo sarebbe stato più breve essendo la F1 per me più naturale rispetto ad altre discipline”, ha confessato ad F1i.com.
Monaco un momento di riflessione
Un momento chiave della sua prima stagione del comeback è stato il round del Principato, quando, conoscendo bene il tracciato, era convinto che avrebbe agilmente fatto la differenza in qualifica. “Non essere riuscito a superare il Q1 è stata una vera delusione”, ha affermato il 40enne. “Inoltre ho ricevuto commenti piuttosto duri, ma sono comunque stati una benedizione perché dentro di me sapevo che sarebbe stata solo questione di tempo”.
L’asturiano era sicuro che pian piano pure la gente si sarebbe abituata a vederlo in bagarre in centro gruppo.
“Se da subito fossi stato più competitivo di Ocon, le persone avrebbero detto ciò che mi sono sentito ripetere spesso in carriera, ovvero che il mio compagno di squadra non era all’altezza, e che la mia macchina aveva più potenziale”, ha chiosato sul filo della polemica.
Chiara Rainis