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MotoGP

“Valentino Rossi non era normale”: un ex collega esalta il Dottore

Published by
Matteo Bellan

Valentino Rossi è una leggenda del motociclismo e gli stanno arrivano nuovi riconoscimenti da quando ha deciso di ritirarsi. Parla anche Crivillé.

Valentino Rossi (Getty Images)

Il Motomondiale ha avuto una grande crescita di popolarità grazie a Valentino Rossi, ma andrà avanti anche senza di lui dal 2022. Com’è noto, il Dottore ha deciso di ritirarsi a fine campionato ed è stata una scelta logica.

A 42 anni e con risultati in calo da alcune stagioni, è normale decidere di farsi da parte. Il pilota pesarese si è completamente spremuto, cercando di dare tutto sé stesso per lo sport che tanto ama. Legittimo dire che sarebbe stato meglio optare per il ritiro qualche anno fa, ma lui ha voluto continuare per non avere rimpianti.

LEGGI ANCHE -> Valentino Rossi, in arrivo il quarto compagno di squadra diverso

Alex Crivillé esalta Valentino Rossi

Alex Crivillé in un’intervista concessa al sito ufficiale del quotidiano Marca ha speso parole di grande elogio per Rossi: «Ci mancherà molto, anche se ha fatto diverse gare non al suo livello. Ovviamente i tifosi gli sono fedeli e gli mancherà. È un pilota carismatico, ha vinto in tutte le categorie e richiama grande folla nei circuiti. È un’icona del motociclismo e uno dei piloti migliori della storia».

Lo spagnolo ha corso con Valentino quando quest’ultimo ha esordito nella classe 500 nel 200 e lo ricorda un grande talento già allora: «Ho visto che aveva qualcosa di speciale. Durante il pre-campionato notai che era diverso. Era velocissimo e frenava come poche volte avevo visto. Mi fece un’entrata e non cadde, allora pensai “Non è normale, è una super fuoriserie”. Da lì ho capito che era un pilota straordinario. Il tempo mi ha dato ragione».

A Crivillé è stato domandato cosa avesse Rossi di diverso rispetto agli altri piloti, oltre alle doti alla guida: «A parte il naturale carisma con i tifosi, è stato anche un precursore dei festeggiamenti quando vinceva le gare. Ha inventato celebrazioni spettacolari e tutte con un senso. Questo fece conoscere il suo carisma e il motociclismo fu aperto a tutti. La sua spontaneità e la sua naturalezza attirarono il pubblico».

Il due volte campione del mondo aggiunge altri complimenti nei confronti del pesarese: «Era un pilota molto sensibile e veloce. Se poteva prendere la testa della gara e darti 10 secondi, lo faceva. È stato un grande frenatore e uno dei pochi a prendere il rischio di cambiare marca. Migliore vittoria? Forse la prima con la Yamaha in Sud Africa, nessuno si aspettava che vincesse».

Alex Crivillé (Getty Images)
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Matteo Bellan

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