Ci pensa il principe Abdulaziz al Saud in persona a rompere il lungo silenzio sull’accordo di sponsorizzazione con la VR46 di Valentino Rossi
Ci sono voluti quasi due mesi esatti per sciogliere il mistero dello sponsor della VR46, il team di Valentino Rossi. Il 24 giugno scorso, la struttura di Tavullia annunciava di aver firmato un contratto per correre in MotoGP nella prossima stagione con le moto Ducati e i soldi dello sponsor Aramco, la compagnia petrolifera saudita.
Da allora, solo un lungo silenzio. Che aveva portato diversi organi di stampa a sollevare dubbi sull’effettiva consistenza dell’operazione del maxi finanziamento dall’Arabia. Fino ad oggi, quando ad esprimersi è stato il principe Abdulaziz bin Abdullah bin Saud bin AbdulAziz Al Saud in persona. Riconfermando in toto il suo impegno con la scuderia. I problemi sono sorti solo per ragioni di tempismo.
“Abbiamo un accordo con Valentino e la VR46, ma sono sorti dei problemi perché l’abbiamo annunciato troppo presto”, ha rivelato nel corso di una conferenza stampa organizzata online alla presenza dei maggiori giornali italiani. “Per legge, questi progetti devono essere annunciati prima a livello nazionale e solo dopo internazionale. Stiamo finalizzando in questi giorni gli ultimi particolari con i quattro ministeri coinvolti: dello Sport, della Finanza, della Finanza internazionale e dei Media. La prossima settimana, mercoledì, si terrà una conferenza stampa ufficiale del governo, nella quale forniremo tutti i dettagli”.
Quel che più conta, però, è che l’accordo con la squadra di proprietà del Dottore è stato messo nero su bianco e non è in discussione. Anzi, ne sono state rese note anche le cifre. “Il contratto è già firmato e la prossima settimana invieremo l’intera somma per coprirlo: circa 18 milioni di dollari all’anno”, ha precisato il principe.
Ma questi soldi non sono che la punta dell’iceberg di una pioggia di petrodollari che è pronta a riversarsi sul mondo dei motori: si parla di un investimento totale di oltre un miliardo, che comprenderà anche l’acquisizione di una pista e di diverse aziende nel settore in Italia, la creazione di una fabbrica per la realizzazione di auto e moto progettate nel nostro Paese e la costruzione di un parco di divertimenti a tema VR46. E poi ancora l’acquisto di un team di Formula 1 e l’organizzazione di un Gran Premio di MotoGP in Arabia Saudita.
Insomma, gli arabi fanno le cose in grande. Peccato solo che non si sia avverato il sogno del principe, di vedere in sella ad una delle moto con il suo marchio proprio Valentino Rossi. “Tutti vogliono che Valentino rimanga al vertice, ma non possiamo obbligarlo”, la prende con filosofia. “A me sarebbe piaciuto se avesse continuato in MotoGP, ma potrà comunque continuare a correre in automobile, in Europa e in Arabia. Avremo molte cose di cui parlare: Valentino è una figura molto importante per noi. Abbiamo molti progetti, in alcuni dei quali sarà coinvolto anche lui”.
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