La Honda vuole tornare al vertice della MotoGP. E vuole farlo presto. Perciò sta lavorando ad uno sviluppo importante per la moto di Marquez
Anche quest’anno la Honda terminerà il campionato di MotoGP senza vincere un titolo mondiale. Un digiuno che dura ormai per il secondo anno consecutivo e che sta diventando troppo lungo, per gli standard della Casa alata.
Colpa in parte della sua punta di diamante, Marc Marquez, che ancora non ha ritrovato la perfetta forma fisica dopo l’infortunio della passata stagione. Ma anche colpa della moto, che con il tempo è scivolata indietro e ora si ritrova ad inseguire, a livello tecnico, molti dei diretti concorrenti.
La Honda lavora sodo sul motore
A Tokyo, dunque, gli ingegneri giapponesi si sono rimessi a lavorare, come solo loro sanno fare, per partorire quelle soluzioni innovative che garantiranno al marchio la sua resurrezione. A partire da una che, nelle intenzioni, dovrebbe rappresentare la chiave del riscatto: il motore.
“Quello attuale è congelato, dunque stiamo sviluppando il nuovo ormai da due anni”, racconta il direttore tecnico Takeo Yokoyama. “Ovviamente, la pandemia ci ha imposto delle limitazioni. Il propulsore per il 2022 potrebbe essere molto diverso rispetto ai normali cambiamenti che apportiamo di anno in anno. Non vogliamo penalizzare la potenza o la velocità massima, perché ci sono ancora dei concorrenti molto forti sotto questo profilo (la Ducati, ndr). Ma riguardo la frenata, l’ingresso in curva, la percorrenza, la trazione, che sono tutti molto importanti, l’obiettivo è guadagnare un po’ sotto tutti questi fronti. Cercheremo di compiere dei buoni miglioramenti. Siamo nel bel mezzo di questo processo”.
Si punta tutto su Marc Marquez
Il motore, però, non è l’unico guaio con il quale la Honda si ritrova a fare i conti. Ci sono difficoltà anche sul fronte meccanico: “Chiaramente abbiamo dei problemi”, riconosce Yokoyama. “Credo che il principale sia il fatto che non riusciamo a tirare fuori il massimo dalla gomma posteriore che è stata introdotta l’anno passato. Ma sotto questo aspetto stiamo migliorando. Molte delle novità che stiamo introducendo sono pensate per risolvere questo problema. Vediamo se riusciremo a raggiungere il livello degli altri, o addirittura a superarlo”.
Una parziale soluzione è arrivata a partire dal Gran Premio d’Olanda ad Assen, dove a Marquez (e finora solo a lui) è stato fornito un nuovo telaio: “Siamo riusciti a produrne solo un esemplare e abbiamo deciso che lo dovesse provare Marc. Ora non stiamo lottando per le posizioni di vertice e apprezziamo le sue indicazioni. Ovviamente Marc è il campione, il nostro pilota numero uno, abbiamo bisogno di lui per vincere. Gli altri sono buoni piloti e il loro feedback non è molto diverso”.
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