Valentino Rossi prova già a prevedere le emozioni che proverà all’ultimo Gran Premio in MotoGP. E sorgono le preoccupazioni
Valentino Rossi non ha ripensamenti. La decisione di appendere il casco al chiodo alla fine della stagione l’ha meditata a lungo e l’ha presa, seppur con le comprensibili ritrosie, in modo convinto.
Del resto lo aveva sempre detto: nel momento in cui non si sarebbe più divertito a correre, avrebbe gettato la spugna. Proprio quello che è successo in questa stagione, in virtù della crisi di risultati e di rendimento che ha travolto il Dottore dopo il suo passaggio alla Petronas.
“Ci pensavo da tanto, doveva succedere”, ha raccontato ai microfoni del Venerdì di Repubblica. “Non potevo più lottare per vincere, salire sul podio o almeno finire coi primi, per continuare a divertirmi, insomma! E allora ho capito: è arrivato il momento. Sono sempre stato onesto e lucido con me stesso. Ci ho provato, giuro: ho lottato, speravo di cambiare le cose. Però ora mi sento in pace: so di avere dato tutto, e questo mi rende tranquillo dentro. Posso fare un bel respiro e dire che è stato bello anche se è finita. Per correre servono serietà e impegno, bisogna dedicarcisi anima e corpo: senza risultati, senza divertimento, non me la sento di sacrificarmi ancora”.
I timori di Valentino Rossi per il suo futuro
Sulla scelta del ritiro non si torna indietro, dunque. Ma da qui a sostenere che sarà facile, ce ne passa. Anzi, lo scenario di un futuro senza MotoGP, di un Valentino Rossi da reinventare completamente, come è facile prevedere spaventa il nove volte campione del mondo. E non poco.
“Non sono più solo un pilota, ma anche un uomo”, ha spiegato. “Sono curioso, sì, ma ho anche un po’ di paura. Ho le stesse paure che hanno tutti: invecchiare, morire. Correre in moto è sempre stata la passione della mia vita, smettendo certo che ho dei timori. Ma avrò finalmente anche più tempo libero per gli amici, i miei genitori, la fidanzata. Riprenderò a correre in auto, senza l’ossessione dei risultati”.
L’ultima volta mette “i brividi” al Dottore
C’è un passaggio su tutti, però, che il numero 46 si immagina con una certa ansia, consapevole che non sarà facile da affrontare. Il suo Gran Premio di addio al Motomondiale, l’ultimo della stagione.
“A Valencia sarà tremendo, non riesco neanche a pensare al momento in cui scenderò dalla moto per l’ultima volta e nel box abbraccerò i miei meccanici, gli ingegneri, i tecnici”, ammette. “Mi vengono i brividi. Non ho pianto, ma io non piango quasi mai, non fa parte del mio carattere. È ovvio, però, che mi dispiaccio anch’io come gli altri”.
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