L’ex manager di Schumacher Weber accusa la moglie dell’ex ferrarista Corinna di averlo cancellato dalla sua vita.
Ha provato in tutti i modi a farsi aprire la porta, a riallacciare i rapporti, ad avere informazioni. Più di una volta si è anche esposto pubblicamente, ma di Willi Weber la famiglia Schumacher non ne ha più voluto sapere.
I motivi non sono noti. Quello che è certo è che di tutto il gruppo di lavoro dell’epoca d’oro di Michael, ovvero quella dei suoi trionfi indimenticabili con la Ferrari, il procuratore è l’unico a non essere stato accettato dalla moglie quale visitatore del marito, ancora in fase di recupero dopo il grave incidente subito il 29 dicembre 2013 mentre si trovava in vacanza con la famiglia a Meribel.
Lo sfogo racchiuso in un libro
Ferito da questa freddezza e dal distacco, il 79enne ha voluto lanciare un attacco a Corinna nella sua autobiografia da poco uscita e che porta il titolo, alquanto motoristico “Benzin im Blut” (Benzina nel sangue), rivelando di essere stato tagliato fuori all’improvviso e inspiegabilmente, malgrado con Schumi si fosse visto nelle settimane appena precedenti alla caduta sugli sci.
“Da allora non una telefonata. Non una lettera. Come sono potuto diventare una gomma consumata dopo tutti questi anni? Per qualche ragione sono stato punito e non posso visitarlo?”, le sue molteplici domande a cui solo l’interessata potrà rispondere.
Poi però confidandosi all’emittente RTL, una motivazione è emersa. In occasione del traumatico evento Weber non si sarebbe presentato al capezzale del suo amico, ricoverato d’urgenza in ospedale.
“C’era tanta gente e non pensavo ci fosse bisogno di me. Mi sono pentito di quella scelta e ne ho sofferto come un cane”, ha commentato definendo infine il campionissimo di Kerpen come il figlio che non ha mai avuto.
Basterà questo mea culpa a riavvicinare le parti?
Chiara Rainis