Tanti auguri Mark Webber, lui che arrivò in F1 solo grazie alla moglie Ann

Era il 27 agosto del 1976 quando nacque Mark Webber. Un talento che ebbe la svolta grazie all’incontro con la sua manager, che poi divenne compagna

Mark Webber sulla Red Bull nel 2013 (Photo by Paul Gilham/Getty Images)

È stato considerato sempre una delle migliori seconde guide in F1. Ma Mark Webber avrebbe davvero meritato di più. Oggi, nel giorno del suo 45esimo compleanno, lo ricordiamo parlando della sua storia con i motori, iniziata grazie alla compagna Ann.

Gli inizi di Webber e l’incontro con Ann

L’australiano cominciò la propria carriera di pilota nel motocross, dedicandosi successivamente al karting e vincendo, nel 1993, il campionato del Nuovo Galles del Sud. L’anno seguente passò alle corse in monoposto, prendendo parte al campionato australiano di Formula Ford, che chiuse in quarta posizione assoluta nel 1995.

E qui fu galeotto l’incontro con la futura compagna, Ann Neal, 44 anni. È lei che si inventò Mark Webber come pilota di F1. Prima giornalista, poi pr di Johnny Herbert. Si incontrarono così e prima gli fece da manager, e poi se ne innamorò. Un contratto di sponsorizzazione per la Formula Ford fu decisivo. È stata Ann a intravedere per prima il potenziale inesploso in quel ragazzo australiano.

Alla fine Webber si trasferì in Inghilterra per correre la Formula 3, ma con alcune “puntate” nel Gt Championship al volante di una Mercedes, oltre alla Formula 3000. Un bel biglietto da visita, che lo lanciarono in F1.

Gli inizi in Benetton e i successi in Red Bull

Dopo aver effettuato qualche sessione di test un anno prima con la Arrows, nel 2001 Webber ottenne un posto da collaudatore alla Benetton, con Flavio Briatore che divenne suo manager. L’anno successivo passò alla Minardi per sostituire Fernando Alonso, e l’esordio fu da urlo. Al debutto, nel Gran Premio d’Australia, colse un inaspettato quinto posto, conquistando i primi punti per la Minardi dal Gran Premio d’Europa 1999. Ma fu l’unico vero exploit, a causa di una vettura poco affidabile.

Nel 2003 il pilota australiano passò alla Jaguar per due stagioni, dove ottenne qualche piazzamento, confermandosi anche un buon pilota da qualifica. Prestazioni che gli regalarono la chiamata dalla Williams, con cui corse per due stagioni, ottenendo il primo podio a Montecarlo nel 2005, mentre nel 2006 i troppi ritiri ne rovinarono l’annata.

Il 2007 fu l’anno della svolta con il passaggio in Red Bull, scuderia che aiutò a crescere negli anni e con la quale ottenne nel 2009 il primo trionfo iridato. Nelle annate successive subì la forza del compagno Sebastian Vettel ma per ben tre volte giunse terzo nel mondiale piloti. Chiuse nel 2013 in Brasile, ma solo con la F1. Continuò infatti nel mondiale Endurance, prima di chiudere nel 2016.

LEGGI ANCHE —> La prima offerta per il futuro di Valentino Rossi arriva da un mito Ferrari

Mark Webber (Photo by Formula E via Getty Images)
Gestione cookie