Anche se è maturato senza nemmeno disputare la gara, il primo podio in carriera per George Russell merita di essere celebrato
Non si può certamente dire che sia maturato in condizioni consuete. Ma un podio è pur sempre un podio, e non c’è tanto da sputarci sopra o da guardare per il sottile, quando ti viene consegnato nelle mani così, su un piatto d’argento. Un regalo ottenuto senza neanche correre un giro di gara.
Specialmente se a riceverlo è un pilota che su quel podio, in Formula 1, non ci era mai salito e una squadra che non ci saliva dal 2017 (all’epoca arrivò il terzo posto al Gran Premio dell’Azerbaigian grazie a Lance Stroll).
E allora possono partire le celebrazioni per George Russell e la sua Williams: “Sicuramente vale la pena di festeggiare”, sorride il giovane inglese. Già, perché nonostante tutto questo risultato lui se l’è meritato, con un giro straordinario di qualifica che gli è valso il secondo posto sulla griglia di partenza (e dunque anche al traguardo).
“Non siamo riusciti a disputare la gara, ma per me e per il team questo è un risultato fantastico”, gongola. “Tutta la squadra se lo merita, per il grande lavoro che abbiamo svolto nel corso degli ultimi due anni. Finora non avevamo nulla per dimostrarlo: ieri, finalmente, ce l’abbiamo fatta, e oggi per la nostra grande qualifica siamo stati premiati con il podio. Il sabato ha contato molto”.
Peccato solo per gli spettatori in tribuna, che non hanno potuto godere dello spettacolo: “Oggi è andata così. Mi dispiace tanto per i tifosi, che ci hanno garantito un sostegno incredibile. Siamo tutti sulla stessa barca”. Solo, qualcuno è un po’ più felice degli altri.
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